Saggi

In un diario, i viaggi di Desio

Ardito Desio
di Claudio Barchesi

Un volume realizzato per conto della Associazione 'Ardito Desio' che raccoglie i documenti prodotti dall'esploratore durante i viaggi con Riccardo Cassin in India, Pakistan e Karakorum del 1952 e 1953, in preparazione della scalata del K2

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Il 31 luglio 1954 due alpinisti italiani, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, raggiungevano la vetta del K2 (8.611m s.l.m.), la seconda montagna più alta della Terra. La spedizione italiana, col patrocinio e il contributo del Club alpino italiano, del Consiglio nazionale delle ricerche, del Coni e dell'Istituto geografico militare era diretta da Ardito Desio, esploratore, geologo e accademico dell'Università di Milano.

Il successo degli alpinisti italiani fu per l'Italia del dopoguerra motivo di grande orgoglio: negli anni '50 era in corso una vivacissima gara fra le nazioni per la conquista delle vette più alte della catena himalayana e in quegli anni i francesi avevano già conquistato l'Annapurna (Herzog, 1950), gli inglesi stavano per conquistare l'Everest (Hillary, 1953) e i tedeschi il Nanga Parbat (Buhl 1953). Desio aveva indirizzato le mire italiane verso il K2, una montagna difficile (ancora oggi è considerata tra le più pericolose). Già quattro volte la difficile vetta aveva respinto gli uomini: prima gli inglesi, nel 1902, poi gli italiani del Duca degli Abruzzi, nel 1909, e, infine, due volte gli americani (1938, 1939). Desio era convinto che l'impresa sarebbe riuscita solo con un'organizzazione perfetta, di tipo 'militare', in cui nulla era lasciato all'improvvisazione e alle velleità dei singoli. Era inoltre convinto che la scalata fosse un lavoro da realizzarsi in squadra.

Nel libro 'Ardito Desio. Diari di viaggio. Karakorum, India e Pakistan - 1952 e 1953' sono pubblicati due diari dell'esploratore italiano relativi a viaggi in India, Pakistan e Karakorum, compiuti nel 1952 e nel 1953, assieme all'alpinista Riccardo Cassin. Curato da Paolo Antonio Zambianchi per conto della Associazione Ardito Desio, presieduta dalla figlia Mariela, il volume è corredato di un ricco impianto iconografico. Il diario del primo viaggio, in India e Pakistan, comprende il periodo tra il 23 agosto e il 4 ottobre del 1952. Desio era uno dei pochi scienziati internazionali a conoscere bene la regione, direttore effettivo dell'Istituto di geologia dell'Università di Milano, da lui stesso fondato nel 1929, professore incaricato di geologia applicata al Politecnico di Milano e membro di numerose accademie internazionali, era già stato su quelle montagne nel 1929, assieme al Duca di Spoleto, svolgendo rilievi topografici e geologici e studiando le vie di scalata per diverse cime. Nonostante gli sforzi, il primo viaggio non ebbe l'esito sperato: il permesso di scalare il K2 gli fu negato e fu concesso nuovamente agli americani (spedizione Houston, 1953).

Ma Desio non era tipo da arrendersi facilmente. Il secondo diario è del 1953 e racconta di un nuovo viaggio intrapreso nel Karakorum. In quell'anno, il geologo, dopo essersi assicurato l'appoggio della diplomazia, raggiunse il Pakistan e lavorò per approfondire i rapporti con le autorità locali. Mentre pianificava l'esplorazione del territorio, seppe del fallimento della spedizione americana di Houston: il K2 aveva respinto ancora una volta gli alpinisti ed era rimasto inviolato. Il professore si mise quindi a disposizione delle autorità locali, per svolgere, quale esperto glaciologo, rilevi sul ghiacciaio Kutiah, avanzato di 6 miglia in 6 mesi. Rassicurati i pakistani - si trattava di una frana colossale - Desio partì con Cassin per raggiungere il K2, lungo la strada dell'enorme ghiacciaio Baltoro (lungo circa 60 km). Il 26 settembre 1953, dopo un difficile percorso, arrivò a destinazione, presso quello che era stato il campo base della spedizione Houston. Studiò i versanti della montagna, prese nota, scattò le foto e prese la via del ritorno. Durante tutto il viaggio scrisse molto, ogni giorno, prendendo nota di tutto.  Di queste sue attente osservazioni oggi è interessante e piacevole rileggere le pagine, dalle quali trasudano il fascino e la sfida di queste enormi montagne, allora per gran parte inviolate e piene di mistero.

Desio tornò a Roma il 17 ottobre 1953. Arrivato al ministero degli Esteri, seppe che il Pakistan gli aveva concesso il permesso di scalare il K2. La sua determinazione aveva vinto.

Il libro può essere richiesto all' Associazione “Ardito Desio” (info@arditodesio.it). E' gradita un'erogazione liberale (25 euro) a sostegno delle attività dell'associazione stessa.

Claudio Barchesi

Ardito Desio, Diarititolo: Ardito Desio. Diari di viaggio. Karakorum, India e Pakistan - 1952 e 1953
categoria: Saggi
autore/i: Desio Ardito, Paolo Antonio Zambianchi (a cura di)
editore: Associazione Ardito Desio
pagine: 288