Focus: Vacanze

La grande bellezza del lago

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di Marina Landolfi

Trascorrere una vacanza tra attività sportive, attrazioni artistico-culturali e naturalistiche. Una tipologia di turismo di qualità, che attira migliaia di vacanzieri durante tutto l’anno

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Le zone dei laghi costituiscono senz’altro un’ottima opportunità per trascorrere vacanze piacevoli. Il maggior numero dei circa 890 specchi d'acqua chiusi è concentrato al Nord, nella zona alpina e pre-alpina, soprattutto in Piemonte e in Lombardia. I grandi laghi subalpini - Garda, Como, Maggiore – ma anche quelli più piccoli offrono strutture ricreative attrezzate e servizi in grado di accogliere i turisti durante tutto l’anno.

Una villeggiatura che consente, oltre a bagni, sole e visita di ville e antichi borghi ricchi di storia e arte, anche la possibilità di svolgere varie attività sportive: dallo sci nautico alla vela, dal golf all’equitazione, dal trekking al deltaplano. Il lago di Garda, il più grande d’Italia, offre numerose attrazioni: musicali, sportive, enogastronomiche e artistiche. Il clima è temperato e il paesaggio è caratterizzato dal verde dei boschi e dalla limpidezza dell’acqua, che non sempre però è sinonimo di buona qualità.

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“La trasparenza è il risultato dei processi biologici che avvengono nelle acque. Il colore percepito è invece prevalentemente il risultato dello stato della copertura nuvolosa e, nei laghi più piccoli, della copertura vegetale o delle rocce presenti nei dintorni”, spiega Gianni Tartari, responsabile della Uos (Unità operativa di supporto) dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr di Brugherio. "Sono molte le sostanze chimiche inquinanti, come fosforo e azoto, in grado di modificare il metabolismo di un ecosistema lacustre, influenzandone la produzione algale. Con l’alterazione del ciclo dei nutrienti, chiamata eutrofizzazione, si accelera lo sviluppo di alghe che alterano il contenuto di ossigeno disciolto negli strati profondi con rilascio/formazione di sostanze tossiche per l’ambiente”.

Il turismo lacustre interessa anche i laghetti alpini del Parco dello Stelvio, dai Monti Seroti al Piano di Ercavallo. Situati in zone panoramiche ideali per escursioni tra malghe e rifugi in quota, sono stati recentemente analizzati per studiare gli effetti del cambiamento globale dai ricercatori dell’Irsa e dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr.

“Abbiamo simulato le conseguenze dei cambiamenti climatici con modelli matematici che accoppiano le previsioni delle variazioni climatiche a valutazioni statistiche in grado di descrivere le modifiche fisiche indotte nei corpi lacustri. Nell’arco di mezzo secolo si osservano variazioni altitudinali della quota media e una frammentazione in ambienti più piccoli, causate dalla diminuzione delle precipitazioni e degli apporti di acque di scioglimento e del ritiro glaciale”, conclude Tartari.

Fonte: Gianni Tartari, Istituto di ricerca sulle acque, Brugherio, tel. 039/21694203 , email tartari@irsa.cnr.it -

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