Focus: Ricercat@mente

Fotovoltaico al mirtillo

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di Emanuele Guerrini

È possibile realizzarlo grazie all’uso di pannelli realizzati con metodi quanto-meccanici, alternativi al silicio, che possono utilizzare molecole vegetali. A studiarne la modellizzazione, Mariachiara Pastore senior post-doc dell'Istm-Cnr, che per questa ricerca ha ottenuto il premio Ricercat@mente

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È tornata da poco dal Brasile, dov’è stata invitata a presentare il suo lavoro a un convegno sull’applicazione della chimica quantistica ai sistemi fisici, chimici e biologici, Mariachiara Pastore, uno dei sette vincitori del premio Ricercat@mente. La ricercatrice lavora come senior post-doc presso l’Istituto di scienze e tecnologie molecolari (Istm) del Cnr, grazie a un assegno di ricerca ottenuto nel 2010.

“Ho ottenuto il riconoscimento per un progetto nel campo della chimica teorica: la modellizzazione, tramite metodi quanto-meccanici, delle componenti dei dispositivi e dei processi delle celle solari foto-sensibilizzate note come celle di Gratzel, fornendo così un’alternativa chimica ai pannelli di silicio”, spiega Pastore. “I vantaggi sono molteplici. Innanzitutto, le celle di Gratzel lavorano con luce diffusa e non diretta, come avviene con il silicio, sono flessibili e possono quindi adattarsi meglio a utilizzi specifici. Possono inoltre essere colorate a seconda della molecola che si utilizza, per esempio quelle del vino, della barbabietola rossa o del mirtillo, e potrebbero perciò essere impiegate per la costruzione delle vetrate di palazzi ad alta efficienza energetica”.

Mariachiara ha un dottorato di ricerca in Chimica fisica e teorica all’Università di Ferrara, una passione per l’equitazione e la cucina; ha collaborato con diversi istituti in Francia, Germania e Spagna. “Sono soddisfatta per l'apprezzamento del mio lavoro”, continua, “ma se tornassi indietro forse farei il dottorato all’estero, dove ci sono maggiori possibilità di collaborazione con le imprese. La vita del ricercatore precario non è facile: la mobilità, poi, fa bene alla crescita professionale ma quando si arriva a una certa maturità scientifica servirebbe una posizione più stabile, in grado di garantire una maggiore possibilità di reperire fondi. In Italia si è precari 'mentalmente'. Il premio però mi dà la speranza che qualcosa possa cambiare per il futuro della nostra ricerca”.

 

Fonte: Mariachiara Pastore, Istituto di scienze e tecnologie molecolari, Perugia, tel. 075/5855524 , email chiara@thch.unipg.it -

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