Favorire l’incontro tra due mondi
La rivista “Il Nodo di Gordio” è promossa da un think tank di diplomatici, docenti universitari, giornalisti e analisti con competenze geopolitiche e geoeconomiche. Attenzione particolare viene data alla “regione del Mediterraneo allargato”, a quelle del Caucaso e dell’Asia Centrale. Nell'ultimo numero si parla soprattutto di transizione energetica
Il think tank della rivista “Il Nodo di Gordio”, accreditato presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, cerca di stabilire quel necessario ponte culturale di dialogo tra Oriente e Occidente volto a favorire l’incontro tra due mondi adiacenti geograficamente ma non sempre uniti geopoliticamente. Al quadrimestrale, indicizzato presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca come rivista scientifica, fanno sponda i workshop patrocinati dal Consiglio nazionale delle ricerche: l’ultimo, il "World Economic and Geopolitical Outlook" XVIII edizione, che si è tenuto dal 23 al 25 luglio 2021 a Montagnaga e Baselga di Piné (Tn). A quei lavori fa ora seguito il numero 23 del magazine, dal titolo “Sol Invictus-The Green Challenge”. Pur essendo stato chiuso prima del conflitto russo-ucraino, i temi trattati risultano di stretta attualità.
Nell’editoriale “La sostenibile leggerezza dell’etere” il direttore responsabile, Daniele Lazzeri, spiega che non sarà semplice abbandonare a breve il petrolio né il gas, come fonti energetiche di cruciale rilevanza, poiché la produzione di energie alternative è ancora insufficiente a coprire il fabbisogno globale; e questo porterà a impennate improvvise nei prezzi energetici. Il generale Francesco Lombardi ne “La tutela dell’ambiente nei conflitti armati” pone l’attenzione sugli obiettivi di sviluppo sostenibile per ridurre i rischi del degrado ambientale e del cambiamento climatico, sottolineando l’aspetto della protezione ambientale in tempi di conflitto armato. Il corpo normativo internazionale vigente in tal senso non sembra sia riuscito nell'intento e le Nazioni Unite hanno avviato vari studi per migliorare le norme, ma senza tangibili risultati.
L'africanista Marco Cochi nella sua analisi “China’s approach to African debt in the era of Covid-19” illustra come i crescenti livelli di debito stiano sollevando preoccupazioni per un'imminente crisi in Africa. La Cina è stata accusata di esercitare la "diplomazia del debito" mediante i suoi prestiti e finanziamenti: per più di due decenni, il Paese asiatico ha investito nel continente sempre maggiori risorse umane ed economiche, oltre ad avviare forme di di cooperazione in vari campi, con il fine di assicurarsi un maggior peso geopolitico e proteggere i propri interessi, in linea con le sue ambizioni di potenza globale. Il capo ufficio stampa del Cnr Marco Ferrazzoli nel suo articolo “Dal grande timoniere al grande innovatore” si sofferma invece sul ruolo della potenza cinese nel campo della scienza e della tecnologia, che sono le armi più potenti di cui dispone e che mette in campo per raggiungere il suo obiettivo dichiarato: il predominio mondiale nel 2049. Avendo dalla sua risorse umane e finanziarie colossali, l’abilità di profittare dell’esperienza altrui, una tradizione antichissima di studio e ricerca.
Troviamo, infine, un articolo interessante di Lucio Gardin sulla importanza della riduzione dell'uso della plastica tra i materiali più inquinanti. "Sapete quanto ci impiega una busta a biodegradarsi? Anche 500 anni." E ancora delle osservazioni di Fabio L. Grassi sul libro "Il genocidio degli armeni" (Il Mulino) scritto da Marcello Flores.
titolo: Il Nodo di Gordio
categoria: Rivista
anno/edizione: Anno IX - N. 23, Maggio-Agosto 2020
direttore editoriale: Franco Cardini
direttore responsabile: Daniele Lazzeri
pagine: 170
prezzo: 3 numeri (abbonamento) euro 39,00