Grandi eventi: l'hi tech ci tutela
Anticipare i rischi e prevedere le possibili mosse di gruppi criminali e terroristici è un punto fondamentale per la buona riuscita di un avvenimento significativo come il Giubileo. Ne parliamo con Maurizio Aiello dell'Ieiit-Cnr
Il Giubileo condurrà a Roma milioni di persone. Un grande evento, un momento di preghiera, ma anche una sfida per le istituzioni, chiamate a garantire la sicurezza dei pellegrini. La questione assume poi maggiore rilevanza ora, dopo gli attentati terroristici dello scorso 13 novembre a Parigi. L’attenzione, in questi casi, si concentra su tre problematiche principali: i punti di aggregazione di massa, le aree di raggruppamento, le infrastrutture.
“Le criticità tipiche nei contesti delle aree di raggruppamento derivano principalmente dai movimenti improvvisi delle folle, determinati da situazioni particolari come black-out elettrici, incendi, situazioni di pericolo per le persone o, peggio, attentati. In questo caso è necessario attivare piani dettagliati di gestione delle emergenze, che prevedano la collaborazione tra forze dell’ordine, servizi sanitari, vigilantes privati e pubblici e vigili del fuoco”, spiega Maurizio Aiello dell’Istituto di elettronica e dell’ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni (Ieiit) del Cnr, rappresentante nazionale presso la Commissione europea Horizon 2020 Secure Societies e alla guida di un team che si occupa di cyber security.
La tecnologia mette a disposizione una serie di misure e strumenti per la difesa attiva durante l’evento e quella preventiva. “Il controllo degli accessi e delle presenze in zone a rischio, ad esempio, viene eseguito attraverso telecamere ottiche e termiche, metal detector, body scanner, individuando soggetti o oggetti sospetti e agendo di conseguenza”, prosegue l’esperto del Cnr. “Ambienti critici come ferrovie o metropolitane vengono monitorati in modalità no-stop attraverso l’utilizzo di una sensoristica avanzata che coinvolge elementi che vanno dalle semplici videocamere fino a meccanismi più sofisticati, dotati di comunicazione wireless ridondata attraverso reti come WiMax e Tetra. Sistemi di questo tipo sono impiegati ad esempio nella metropolitana di Roma e sono stati adottati anche durante la manifestazione Expo 2015 a Milano”.
La diffusione delle nuove tecnologie apre però nuovi margini d’azione anche alla malavita organizzata e ai gruppi terroristici, agevolandone le comunicazioni. "La presenza delle istituzioni in Internet è un aspetto fondamentale, perché permette di identificare utenti sospetti e di prevenire azioni delittuose”, chiarisce Aiello. “Attività investigative vengono eseguite quotidianamente dalle forze dell’ordine, sia nel mondo reale sia in campo digitale, attraverso analisi dei messaggi scambiati su sistemi come WhatsApp e con esami dei profili sui social network o sulle darknet, le reti anonime per lo scambio e la compravendita di materiale illegale. Queste azioni fanno uso di tecnologie avanzate di investigazione quali software di intelligenza artificiale, per il data mining automatico come le reti neurali”.
I cybercriminali, d’altra parte, proprio attraverso la rete possono arrivare a minacciare il funzionamento delle principali infrastrutture, mettendole fuori uso con attacchi informatici. In ragione di ciò la Commissione Europea ha previsto, per il biennio 2016-17, specifici programmi di ricerca applicata alla Cyber-physical convergence per le strutture essenziali (metro, porti...). “Virus informatici, software volti a compromettere gli ambienti informatici, attacchi di tipo denial of service e furto di dati sensibili sono le minacce più diffuse”, prosegue l'esperto informatico. “Stuxnet, Nimda, BlackEnergy, Loic, SlowLoris sono solo alcuni nomi di strumenti adottati nel mondo della criminalità digitale e del terrorismo internazionale. Questi attacchi informatici sono sempre più spesso riferiti contro i principali servizi pubblici essenziali. In un’ottica di protezione nazionale, seguendo quanto dice il Governo sono stati attivati e sempre più saranno resi disponibili sistemi in grado di tutelare la sicurezza cyber, che impatta pesantemente su quella fisica”.
La gestione dei grandi eventi, chiaramente, è un tema che va affrontato anche in ambito internazionale ed europeo. “È dello scorso aprile l’approvazione dell’Agenda europea sulla sicurezza, che succede alla precedente strategia del 2010-2014 e conferma l’importanza di adottare una politica comune contro le minacce alla sicurezza anche per il prossimo lustro”, conclude Aiello.
Fonte: Maurizio Aiello, Istituto di elettronica e di ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni, Genova, tel. 010/6475212 , email maurizio.aiello@ieiit.cnr.it -