Dopo sei anni l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) cambia governance. A sancirlo la pubblicazione, nella Gazzetta ufficiale del 18 gennaio, del Collegato ambientale alla legge stabilità 2014: la Legge n. 221/2015 "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali". L'articolo 4 prevede che l'Agenzia sia un "ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all'innovazione tecnologica, nonché alla prestazione di servizi avanzati alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini nei settori dell'energia, dell'ambiente e dello sviluppo economico sostenibile", rinnovandone vertici.
Dal 2 febbraio, con l’entrata in vigore dell’atto normativo, i nuovi organi sono il presidente (che dirige l'Enea e ne è anche il legale rappresentante), il Consiglio di amministrazione (Cda) e il Collegio dei revisori dei conti. Il Cda è formato da tre componenti, presidente compreso, che sono nominati con decreto, non ancora emanato alla data in cui scriviamo, del ministero dello Sviluppo economico (Mise), di concerto con il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Matt). I tre membri resteranno in carica per quattro anni, con mandato rinnovabile per altri quattro, e saranno “scelti tra persone con elevata e documentata qualificazione tecnica, scientifica o gestionale nei settori di competenza dell’Enea”.