Saggi: Guerra

Chernobyl, le piante icone del trauma

Il volume Chernobyl herbarium
di M. F.

Dall’apocalisse planetaria alla vita che resiste e che risorge. Questo il messaggio dell’“Herbarium” che, a 35 anni dall’incidente nucleare, ripercorre quel drammatico evento con una narrazione in cui i frammenti poetici e filosofici di Michael Marder, ambientalista vittima delle radiazioni, si abbinano alle immagini di Anaïs Tondeur. Che non sono fotografie né dipinti, ma impronte generate dai campioni radioattivi su carta fotosensibile

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Ripensare Chernobyl oggi, con la guerra in corso, significa riflettere sul rapporto incostante che intratteniamo con la storia e con la geografia. L’Ucraina è stata prima il Paese della catastrofe nucleare, ma allora si parlava semplicemente di Unione Sovietica; poi il grande “esportatore di badanti”, per usare l’espressione di un ambasciatore di Kiev in Italia; oggi, il conflitto e l’invasione ci costringono a un celere, drammatico cambiamento di ottica.

A 35 anni dall’incidente della centrale atomica, “Chernobyl Herbarium” ripercorre quel drammatico evento con una narrazione in cui i frammenti poetici e filosofici di Michael Marder, studioso ambientale e vittima indiretta delle radiazioni, si abbinano ai fotogrammi dell’artista visuale Anaïs Tondeur. L’aspetto tecnico è fondamentale: le struggenti immagini di vegetali raccolte nel libro non sono fotografie né dipinti, ma impronte generate dai campioni di erbario radioattivi disposti su carta fotosensibile.

Questi delicati e terribili fotogrammi di piante irradiate sono le migliori icone del trauma che nel 1986 investì l’Europa intera, con un’eco apocalittica planetaria. Parlare della vita che resiste e che risorge dopo Chernobyl per Marder significa “pensare l’impensabile e rappresentare l’irrappresentabile” di una “coscienza esplosa”, di qui la scelta narrativa delle brevi riflessioni, dettate da esperienze personali, eventi politici, oggetti.

L’anima ferita di Chernobyl, secondo gli autori, ha definitivamente incrinato le illusioni e la fiducia nel progresso tecnologico, sostituendole con l’insicurezza tipica dell’era dell’Antropocene e del cambiamento climatico. All’uomo dominatore assoluto della natura, questo erbario contrappone la voce dolorosa delle piante risorte dalle ceneri del disastro e insieme la speranza di rigenerazione, di coltivare un altro modo di vivere, finalmente in sintonia con l’ambiente.

titolo: Chernobyl Herbarium
categoria: Saggi
autore/i: Michael Marder
editore: Mimesis edizioni
pagine: 101
prezzo: 16.00

 

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