Saggi

Cibo, molte idee errate

di M. F.

Raccomandazioni di dietisti, medici, governi e giornalisti scientifici? Nella migliore delle ipotesi fuorvianti e nella peggiore pericolose. Colpa di cattiva scienza, fraintendimento dei risultati e industria alimentare. A dirlo, con alcuni eccessi ideologici, Tim Spector in “Presi per la gola”. Nuovi avanzamenti delle conoscenze possono però aprire un'epoca di maggiore consapevolezza, come quelle sul microbioma intestinale e sulle “enormi differenze individuali” nella risposta agli alimenti

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Secondo Tim Spector, nessuna delle idee che molti di noi hanno fin da bambini “ha una base scientifica, anzi molte sono completamente errate”. Questi messaggi arrivano dalle fonti più disparate e vanno dalle diete detox al veganesimo, la dieta chetogenica, quella paleolitica, i regimi senza glutine o “il mito degli integratori vitaminici”. E poi le bibite light, il consumo di pesce, i consigli per le donne in gravidanza, il cibo biologico…

L'autore negli ultimi anni ha concentrato la sua attività di ricerca sempre di più sull'alimentazione e ritiene “nella migliore delle ipotesi fuorviante e nella peggiore del tutto sbagliato e pericoloso per la salute” quanto dicono le raccomandazioni di dietisti, medici, governi e giornalisti scientifici. I motivi sarebbero tre: cattiva scienza, fraintendimento dei risultati e industria alimentare. Intanto, lo studio del cibo è una delle scienze più recenti e continua a essere esclusa dall'ambito della medicina; poi, una serie di studi appaiono condizionati dai loro finanziatori; infine, la tendenza a “incoraggiare la dicotomia irrealistica tra cibo buono e cibo cattivo da cui tutti ci lasciamo influenzare”.

I risultati vengono interpretati male. Per esempio: “Bere due bicchieri piccoli di vino al giorno può aumentare del 10% il rischio relativo di contrarre un certo tipo di cancro (rispetto a un astemio) ma il rischio individuale di sviluppare quel cancro è probabilmente inferiore a una possibilità su diecimila”. E “il problema va ben oltre i titoli falsi sui giornali, dal momento che spesso questa scienza semplificata o fuorviante è alla base delle linee guida stilate dai governi”. Si pensi ai sessant'anni in cui la linea è stata evitare carenze di vitamine, ai decenni in cui i grassi sono stati considerati il nemico numero uno o al “nuovo colpevole solitario, lo zucchero”. Insomma: “La scienza ha semplificato troppo il cibo proprio come accadde con la genetica vent'anni fa”.
Certo, davanti a multinazionali con un “volume d'affari superiore al Pil di metà dei paesi di tutto il mondo” che “controllano l'80% dei prodotti venduti nei negozi dell'intero pianeta” dobbiamo capire che non basta “un'etichetta sgargiante con la dicitura meno grassi” ed è necessario sapere che molti cereali per la colazione sono “fatti per lo più di zucchero”, quanto sia “difficile trovare uno yogurt che non sia di produzione industriale o che non sia un'alternativa sintetica”. Questo, magari, evitando alcuni eccessi ideologici in cui l'autore incorre.

Nuovi avanzamenti delle conoscenze possono però aprire un'epoca di maggiore consapevolezza, come quelle su un “organo” scoperto solo di recente, il microbioma intestinale, in realtà “una comunità di minuscoli organismi che insieme pesano quanto il nostro cervello. I numeri possono arrivare a 100.000 miliardi di batteri funghi parassiti e 500.000 miliardi di mini virus: più di tutte le cellule del corpo umano”. Bisogna soprattutto avere coscienza delle “enormi differenze individuali nella risposta al cibo” e che dipendono anche dalle nostre popolazioni microbiche: “L'idea che tutti noi siamo macchine identiche e che rispondiamo agli alimenti nello stesso modo è il più diffuso e pericoloso dei miti sul cibo. Ed è anche la base di tutti i cosiddetti consigli dietetici”.

 

 

titolo: Presi per la gola
categoria: Saggi
autore/i: Spector Tim 
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 256
prezzo: € 24.00

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