Focus: Primavera

La fioritura del mare

foto C. Barchesi
di Claudio Barchesi

Grazie a un cocktail di luce, calore e nutrienti la primavera porta in acqua un aumento esplosivo del fitoplancton. Il fenomeno richiama tante specie marine, che si avvicinano alla costa per alimentarsi e riprodursi

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Le profondità marine, al pari dei prati e dei boschi della superficie terrestre, mostrano con il passare delle stagioni notevoli trasformazioni. In primavera, l'allungarsi delle giornate e il riscaldarsi delle acque porta nel mare un fermento evidente: il fondale si popola di specie che mostrano livree e ornamenti nuziali, di pesci che si corteggiano con rituali affascinanti e di 'coppie' che costruiscono i loro nidi e accudiscono i loro piccoli.

L'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc) del Cnr di Capo Granitola ha una sezione di oceanografia biologica in cui si studiano le relazione dell'ambiente con gli organismi marini. In particolare, come le variabili abiotiche del mare influenzino le fasi riproduttive e il reclutamento delle specie ittiche.

"In primavera i parametri fisico-chimici del mare cambiano", spiega Sergio Bonomo dell'Iamc-Cnr. "L'aumento della temperatura favorisce i processi metabolici. A una più alta temperatura corrisponde generalmente una maggiore solubilità dell'ossigeno nell'acqua e, quindi, una più elevata produzione di fitoplancton, fortemente influenzato da questo parametro. L'aumento della luce nelle ore diurne e la perpendicolarità dei raggi ne permette una più intensa penetrazione lungo la colonna d'acqua, aumentandone la quantità disponibile per gli organismi foto sintetizzatori".

Ma cos'è il fitoplancton e perché è così importante? "È l'insieme degli organismi in grado di sintetizzare sostanza organica a partire da quella inorganica disciolta", continua Bonomo. "Sono alghe microscopiche senza le quali non esisterebbe la vita marina".

Ma se la radiazione solare primaverile è la fonte di energia che alimenta la crescita di questo prato liquido, il fertilizzante arriva invece dall'inverno e dai suoi venti gelidi. "Nei mesi freddi si innesca il meccanismo di ricircolo delle acque", spiega Angela Cuttitta, dell'Iamc-Cnr, esperta di ittioplancton. "Gli strati superficiali del mare si raffreddano, diventano più densi e più pesanti e affondando lasciano il posto in superficie alle acque di profondità. Il rimescolamento degli strati solleva le sostanze nutritive accumulate sul fondo, elementi fondamentali per tutti gli organismi fitoplanctonici, base della catena trofica".

Le acque superficiali primaverili si trasformano così in un immenso asilo nido. "Miliardi di larve di piccoli e grandi organismi nascono simultaneamente a questa immensa fioritura algale, così da approfittare della grande abbondanza di cibo nei primi cruciali stadi di vita", spiega la ricercatrice. "Il focus di molti studi che abbiamo sviluppato dal 1998 a oggi con progetti nazionali ed europei è stato lo studio del periodo riproduttivo e del reclutamento delle acciughe, che ha il picco massimo proprio tra la primavera e l'inizio dell'estate".

Con il progredire della stagione, a causa della diminuita quantità di nutrienti a disposizione, l'espansione del fitoplancton rallenta, per poi interrompersi con la piena estate, quando torme di bagnanti e natanti, invadono minacciosi le coste, rompendo l'idillio del mare primaverile.

 

Claudio Barchesi

  • Fonte: Sergio Bonomo , Istituto per l'ambiente marino costiero, Napoli', email sergio.bonomo@cnr.it
  • Fonte: Angela Cuttitta , Istituto per l'ambiente marino costiero, Napoli', tel. +39 092440648, email angela.cuttitta@cnr.it
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