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A scuola d'Europa

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di Sandra Fiore

Paolo Corbucci e Michela Freddano nel loro libro sottolineano l'importanza di parlare del Vecchio Continente nelle aule scolastiche, spingendo i giovani a una riflessione sul tema

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Partire dalla scuola per formare i cittadini europei del futuro. È il concetto intorno al quale ruota la prefazione di 'Divenire cittadini europei', a cura di Paolo Corbucci e Michela Freddano, volume pubblicato nella raccolta 'I Quaderni della ricerca'. Spesso, infatti, la dimensione europea si riduce alle questioni economiche, alle politiche immigratorie. “Anche se giuridicamente siamo cittadini europei, per poter diventare informati, consapevoli e attivi… crediamo che si dovrebbe parlare di più di Europa a partire dalle aule scolastiche”, affermano gli autori. Il volume raccoglie riflessioni, esperienze, idee di vari esperti sul tema ed è consigliato agli insegnanti che vogliano mettere in atto progetti didattici finalizzati a una riflessione critica sull'argomento. Tanti sono gli ambiti trattati, dalla scienza al patrimonio culturale, dalla storia alla lingua. Ne 'La scienza per la cittadinanza europea, tra storia e futuro', di Elisabetta Baldanzi, ricercatrice dell'Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche e di Massimo Inguscio, presidente dell'Ente, si evidenzia l'impegno del Cnr nel partecipare a network internazionali di eccellenza tra ricercatori e nell'investire nella scuola, attraverso l'Alternanza scuola-lavoro e progetti di divulgazione.

Gli scienziati per loro vocazione superano le barriere dei paesi di origine e stabiliscono collegamenti per sviluppare ricerche. Si ricorda a tale riguardo il contributo di Vito Volterra, fondatore e primo presidente del Cnr, che con il suo operato e la sua vita ha testimoniato l'importanza della sinergia tra uomini di scienza di tutto il mondo. “Testimone dell'importanza di collaborare con Paesi differenti è anche Guglielmo Marconi, presidente del Cnr tra il 1927 e il 1937, premio Nobel per la fisica nel 1909, che condusse gli studi che portarono alla realizzazione della radio in Italia, ma ottenne i brevetti a Londra”.

Tra le personalità menzionate si ricorda, tra gli altri, Gustavo Colonnetti, presidente del Cnr dal 1944 al 1956, cui si deve l'inserimento nella Costituzione dell'articolo 9, che stabilisce la tutela della ricerca scientifica da parte della Repubblica italiana.

Nell'anno europeo del patrimonio culturale, sono di grande attualità le riflessioni di Mario Fiorillo nel suo capitolo dedicato a questo tema: “La ricchezza dell'Europa sta esattamente nella varietà e nella molteplicità delle manifestazioni culturali, come emerse attraverso i secoli nelle sue varie articolazioni territoriali. Pertanto discutere dell'identità europea significherà riferirsi a un'unità da coniugare nella diversità, da un lato accompagnando la convergenza intorno ad un nocciolo duro di valori… dall'altro assicurando la tutela e la salvaguardia delle espressioni culturali proprie di ciascun paese membro… incoraggiando dinamiche di confronto fra vari attori che ne compongono lo sviluppo”.

 

 

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