Vita Cnr

Cnr in campo per i beni culturali 'orfani'

Convento  francescano di Santa Maria della Neve a Laurenzana (Pz)
di Francesca Gorini

È il convento francescano di Santa Maria della Neve a Laurenzana (Pz) il monumento ‘adottato' dall'Istituto per i beni archeologici e monumentali dell'Ente e dal Quotidiano della Basilicata. Un gesto concreto per valorizzare il patrimonio storico-culturale della regione lucana

Pubblicato il

Si è conclusa con la scelta del quattrocentesco convento francescano di Santa Maria della neve, con sede a Laurenzana (Pz) prima edizione di ‘Adottiamo un monumento'. L'iniziativa, promossa dall'Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam) del Cnr e dal ‘Quotidiano della Basilicata' ha l'obiettivo di recuperare e valorizzare il patrimonio storico-culturale della regione.

In corsa, 29 tra centri storici, chiese, castelli, palazzi e strutture appartenenti a comuni lucani. In palio per uno di loro la possibilità di essere simbolicamente ‘restituito' al suo territorio attraverso una significativa azione di recupero e valorizzazione.

"La scelta ha tenuto conto di due criteri principali: lo stato di degrado del monumento e la scarsa conoscenza che di esso si ha, nonostante l'elevato pregio storico-artistico", spiega Antonella Pellettieri dell'Ibam-Cnr, membro assieme ad altri ricercatori e a giornalisti della tetata lucana della giuria che ha analizzato le proposte. "Adesso, i ricercatori dell'Ibam-Cnr studieranno per un intero anno il convento, individuando i modi migliori per restaurarlo e aprirlo al pubblico rendendolo visitabile. Sarà indicata anche un'idea legata alla destinazione d'uso".

Ruolo del ‘Quotidiano', invece, è seguire la ricerca rendendo noti i progressi e organizzando iniziative formative e di informazione per i cittadini, in particolare i giovani delle scuole. "Portare all'attenzione del grande pubblico un manufatto all'anno desta interesse verso la cultura e l'identità, aiuta i territori della regione a formulare progetti specifici per restaurare o valorizzare realtà che spesso si trovano in un preoccupante stato di abbandono, sono scarsamente conosciute o non fruite turisticamente", aggiunge il direttore della testata Paride Leporace.

Un'azione che suona come un esempio per altre istituzioni locali e centrali, affinché mettano in atto politiche e azioni di salvaguardia del patrimonio storico-culturale del proprio territorio. "A un livello più elevato questo progetto intende stimolare gli 'attori' che gestiscono il territorio a non sottovalutare le sue caratteristiche culturali e paesaggistiche, elementi su cui puntare per progettare il futuro", conclude Pellettieri.

 

Fonte: Antonella Pellettieri , Istituto per i beni archeologici e monumentali, Tito Scalo, tel. 0971/427410

Tematiche