Vita Cnr

Una classica settimana scientifica

Giovani
di Laura Cardinale

Una studentessa del Tasso di Roma racconta la "Settimana della cultura scientifica e tecnologica" organizzata presso il liceo classico, che ha permesso ai ragazzi di addentrarsi in argomenti diversi dalla normale programmazione scolastica. "La scoperta è stata proprio che la ricerca è condotta da gente come noi. E che la scienza è il nostro presente, ma, soprattutto, il nostro futuro"

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"Settimana della cultura scientifica e tecnologica Miur". Un titolo che, all'interno di un liceo classico quale il Tasso di Roma, può sembrare assurdo. Comunque, un'impresa difficile, quella dell'Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche che ha curato l'organizzazione di una sei giorni, dal 17 al 22 ottobre, che ha permesso a un pubblico di studenti di addentrarsi in argomenti diversi da quelli della normale programmazione scolastica.

Le porte del liceo, durante le ore pomeridiane, si sono aperte ai ricercatori che hanno illustrato il loro lavoro quotidiano e i loro settori di ricerca. Gli argomenti sono stati i più vari: dall'esperienza polare ai viaggi tra le stelle, dai supereroi all'etologia. Il risultato è stato più che soddisfacente, anche se con qualche difficoltà organizzativa, nubifragio romano incluso.

Nella giornata d'apertura è stato inserito un intervento dedicato a Vittorio Gassman che, apparentemente, non sembrava avere un collegamento con la scienza. A smentirlo è stato però il regista del film sul grande attore proiettato nell'aula magna del liceo, Giancarlo Scarchilli: "Vittorio è stato uno scienziato della parola. L'innovazione che ha portato nel campo teatrale e cinematografico fa di lui un pioniere", ha spiegato.

Del resto, parecchi relatori hanno insistito sul fatto che molte cose insospettabili possono essere 'scienza'. Ce n'è in una mela, come ha spiegato Francesco Gaudiano, professore dell'istituto alberghiero 'V. Gioberti', e persino in un fumetto, come ha illustrato il  fisico Valerio Rossi Albertini, dell'Istituto di struttura della materia del Cnr.

La settimana sicuramente è servita a sfatare i pregiudizi che i ragazzi in genere coltivano nei confronti delle materie scientifiche. La vera grande scoperta, per noi studenti, è stata proprio scoprire che la ricerca è condotta da gente come noi. E che la scienza è il nostro presente, ma, soprattutto, il nostro futuro.

Ascoltando e interrogando i relatori, gli studenti hanno scoperto che la maggior parte di loro ha studiato proprio al liceo classico. "Il classico apre la mente, anche se all'inizio si possono incontrare alcune difficoltà", spiega Roberto Natalini dell'Istituto per le applicazioni del calcolo del Cnr. "Arrivando all'università da questo liceo, anzi, non si ha la convinzione di sapere già tutto dell'argomento e quindi ci si impegna di più".

Ogni giornata è stata introdotta da un professore del liceo e da uno studente ed è stata proprio questa stretta collaborazione tra 'interni' e ospiti l'elemento vincente. La possibilità di vedere l'applicazione concreta degli argomenti trattati sempre e solo sui libri ha fatto riflettere molti dei presenti. "La scienza è un lavoro che permette di esprimere fantasia e creatività. Divertirsi lavorando", è il motto lanciato Antonio Tintori, sociologo dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr, che ha illustrato ai ragazzi proprio le possibilità offerte dalla scienza come professione.

La settimana si è conclusa in allegria tra le note rock degli studenti e del gruppo dei Totem e le tonalità classiche della soprano Anna Giardili, accompagnata al piano dal Maestro Maurizio Scarfò. Ospite d'onore, Antonello Venditti.

 

Fonte: Silvia Mattoni, email silvia.mattoni@cnr.it