Focus: Consigli per l'ambiente

Un decalogo ecologico

di Giulia Vittoria Francomacaro

In occasione della Giornata mondiale dell'ambiente, che ricorre il 5 giugno, Mario Tozzi fornisce alcuni consigli da mettere in atto quotidianamente per salvaguardare il Pianeta. E lasciarlo in buona salute anche a quanti verranno dopo di noi

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Istituita nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la giornata mondiale dell’ambiente, celebrata ogni anno il 5 giugno, offre l’occasione per riflettere sui tanti problemi che affliggono il Pianeta - dalla scarsità di acqua ai cambiamenti climatici, dal disboscamento all’inquinamento atmosferico – e valutare quanto è possibile fare nei diversi settori per ridurli. Mario Tozzi, geologo e ricercatore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Igag) del Cnr, propone un decalogo da seguire quotidianamente a livello individuale, per evitare di occuparci dei problemi ambientali solo nelle ricorrenze e contribuire alla salvaguardia del Pianeta, lasciandolo in buona salute anche per quanti verranno dopo di noi.

“Consuma di meno, elimina gli sprechi e mettiti nell’ottica di un naufrago moderno su un’isola deserta, che deve riusare tutto quello che possiede in modo efficiente e parsimonioso”, esordisce Tozzi. “Secondo, non lasciare i dispositivi in stand-by: ben tre miliardi di euro possono essere risparmiati da subito, per decenni per gli elettrodomestici abbiamo usato i vecchi interruttori…. Per quanto riguarda le automobili, si può abbandonarle in favore della bicicletta. Quando proprio non possiamo fare a meno di spostarci in macchina, riduciamo la velocità così da risparmiare 10 euro ogni 500 km”.

Altri ambiti non sono sotto totale controllo del privato cittadino, poiché dipendono da complesse convergenze di interessi economici e politici, ma anche qui il singolo può intervenire attuando buone pratiche. Per esempio sul problema dell’edificazione, in particolare di quella abusiva. “Un comandamento potrebbe essere: 'costruisci solo quando è strettamente necessario’, ma ciascuno di noi può contribuire almeno investendo sui pannelli solari fotovoltaici e termici”, continua il ricercatore. “Analogamente, per quanto riguarda l’acqua, non va sprecata, privata o pubblica che sia la gestione. Ridurre l’impronta idrica nell’industria è essenziale, pensiamo che per fabbricare un wafer di silicio da 6" ci vogliono 20.000 euro, ma noi possiamo risparmiare acqua potabile manutenendo la rete degli acquedotti, lavandoci i denti con l’acqua di un bicchiere, facendoci la barba con il lavandino tappato, preferendo la doccia al bagno, irrigando il giardino con l’acqua corrente, raccogliendo l’acqua piovana”.

Non manca un consiglio sulle vacanze, “Privilegiamo le mete che offrono turismo verde ed evitiamo i paesi che non rispettano l’ambiente”, conclude Tozzi. “Forse per la prima volta nella sua storia l'uomo sta comprendendo l’esigenza di un cambiamento radicale di stili di vita, che corrisponde all’abbandono definitivo delle vecchie fonti energetiche, all'uso responsabile di tutte le risorse e dell'acqua, allo stop al consumo indiscriminato di suolo”.

Giulia Vittoria Francomacaro

Fonte: Mario Tozzi, Istituto di geoscienze e georisorse, Roma, tel. 06/49914506 , email mario.tozzi@cnr.it -

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