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Cefalea: nasce il manifesto

emicrania
di Arianna Ligas

Con un impatto economico di 3.5 miliardi di euro l'anno, il mal di testa è una malattia sociale. Ne chiedono il riconoscimento alcune associazioni, a nome dei sei milioni di italiani che ne soffrono

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Sei milioni di italiani, soprattutto donne, soffrono di cefalea sporadica, di cui il 2-3% in forma cronica. Lo afferma Giorgio Bono, presidente della Società italiana per lo studio delle cefalee, ed è a partire da questo dato che associazioni di medici, farmacisti e pazienti hanno deciso di sottoscrivere il 'Manifesto dei diritti della persona con cefalea’, che si propone tra i vari obiettivi quello di ottenere cure più efficienti e mirate per ogni singolo paziente, informazione adeguata e il riconoscimento legislativo della cefalea primaria cronica come malattia sociale.

“Quando il dolore diventa costante rappresenta una disabilità che coinvolge la vita affettiva, il lavoro, le relazioni sociali”, ha spiegato Bono. “Chi ne soffre è costretto a utilizzare farmaci ricorrendo spesso al fai-da-te in modo improprio e protratto o, addirittura, a rivolgersi al pronto soccorso se il dolore diventa ingestibile. In questi casi, invece, potrebbe rivolgersi a centri di cura specializzati, che però non sono accessibili allo stesso modo in tutte le regioni”.

Grande importanza, inoltre, viene riservata ai pazienti in età scolare, per i quali questa malattia rappresenta un problema che influisce sul rendimento scolastico e sulla soglia dell'attenzione. Le farmacie saranno investite di nuova importanza poiché, come afferma la presidentessa Federfarma Annarosa Racca: “Devono aiutare al corretto utilizzo del farmaco, monitorarne l'uso e indirizzare i pazienti verso i centri specialistici".

Arianna Ligas

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