Vita Cnr

Autunno caldo per le zanzare

Zanzara
di Valentina Grasso

Le maggiori temperature autunnalil hanno favorito un allungamento del periodo di infestazione della zanzara tigre, dalla stagione estiva a marzo-novembre. Lo rivela un modello sviluppato dall'Ibimet-Cnr e dal consorzio Lamma, utile anche alla gestione dei rischi sanitari legati alla diffusione di questo insetto

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Lo sviluppo delle zanzare risente di diversi fattori ambientali: caldo, disponibilità di siti umidi, organismi superiori da pungere quali uomini e altri mammiferi e uccelli. Veicolo di patogeni trasmissibili, questi insetti sono sempre sotto la lente degli epidemiologi e, anche nel passato recente, non sono mancate situazioni di rischio per l'insorgere, in alcune aree italiane, di virus come la dengue, la dengue emorragica e la febbre del Nilo.

Grazie all'uso integrato della modellistica meteorologica e degli indici sviluppo e propagazione delle popolazioni di insetti, l'Istituto di biometerologia (Ibimet) di Firenze e il consorzio Laboratorio di meteorologia modellistica ambientale (Lamma) del Cnr hanno sviluppato negli ultimi anni un modello per valutare quantitativamente la sensibilità climatica e la correlazione con il mosaico urbano di questi insetti.

"Questi strumenti mostrano come le maggiori temperature autunnali, unite a particolari caratteristiche urbane, abbiano premiato dal punto di vista ecologico la diffusione della zanzara tigre, determinando un allungamento del periodo di infestazione non più solo confinato alla stagione estiva, ma con un prolungamento importante a tutto il mese di ottobre e che sconfina in quello di novembre", spiega Gianni Messeri dell'Ibimet-Cnr. "Alcune elaborazioni mostrano ad esempio una presenza ancora molto consistente di focolai di uova a fine ottobre 2012 nelle zone costiere, specie tirreniche".

Il prolungamento della stagione di sviluppo talvolta riguarda anche l'anticipo del periodo di sviluppo. In concomitanza di inverni miti, come quello del 2007, e grazie al meccanismo della 'diapausa', ovvero della produzione di uova durante il periodo autunnale in grado di superare l'inverno, se le condizioni termiche sono favorevoli, le uova sono pronte a schiudersi anche all'inizio della primavera: marzo-aprile, anziché maggio-giugno.

"La diapausa è l'arma biologica determinante per l'adattamento di questa specie tropicale al clima temperato delle medie latitudini", continua il ricercatore dell'Ibimet-Cnr. La ricerca italo-francese Redlav eseguita in collaborazione con la Asl di Lucca evidenzia come negli ambienti urbani, inoltre, la zanzara tigre risenta meno anche del procrastinarsi dei periodi siccitosi, come avvenuto nel 2012.

L'uso integrato della modellistica meteo e degli indici di propagazione delle popolazioni di insetti può offrire un contributo importante anche nell'analisi dei rischi sanitari legati alla diffusione dell'insetto. "C'e' bisogno di maggiore attenzione da parte delle istituzioni preposte alla gestione della disinfestazione e del rischio sanitario di patogeni a trasmissione vettoriale e vanno coperti periodi più lunghi rispetto al passato", afferma Roberto Vallorani del consorzio Lamma-Cnr. "La modellistica sviluppata, ad esempio, è stata utilizzata anche a supporto dell'analisi del rischio legato al reinsorgere della malaria in Toscana".

 

Fonte: Roberto Vallorani, Consorzio Lamma-Cnr , email vallorani@lamma.rete.toscana.it