L'interesse a confrontare esperienze e competenze nel campo del restauro e della valorizzazione del patrimonio storico artistico è l'obiettivo che accomunerà l'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr e il Namgyal Institute for Research on Ladakhi Art and Culture (Nirlac), grazie a un memorandum di intesa siglato giorni scorsi presso l'Area della ricerca di Montelibretti.
"Lo scambio con il Namgyal Institute è particolarmente importante per il nostro istituto e per altri organi dell'Ente, come l'Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico e l'Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, che come noi si occupano di beni archeologici e monumentali, perché ci permetterà di trasferire nella realtà indiana importanti esperienze maturate", spiega Elena Gigliarelli, architetto esperta di restauro presso l'Itabc-Cnr. "Il nostro orizzonte scientifico, che è quello di promuovere in maniera innovativa la valorizzazione e la fruizione sostenibile di monumenti, siti archeologici o intere città storiche, ci ha portato a vincere nel 2009 il premio 'Europa nostra Award' per il restauro del Bedestan, a Cipro. Questo è un risultato che ci accomuna al Nirlac che ha ricevuto a sua volta un importante riconoscimento europeo per il progetto di conservazione del Sumda Chenmo Monastery".
Il Cnr intende attivare un programma di 'training trough research in cultural heritage' che prevede una serie di differenti percorsi formativi indirizzati a post-laureati, ricercatori e tecnici del Ladakh.
L'accordo di cooperazione è stato siglato da Salvatore Garraffo, direttore dell'Istituto Cnr e dal Maharaja del Ladakh Jigmed W. Namgyal, nel corso di un workshop internazionale.
Fonte: Salvatore Garraffo, Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali, Monterotondo Stazione, tel. 06/90625274