Vita Cnr

Il futuro della ricerca passa da Garr

Logo GARR
di Francesca Gorini

Approvato a Roma il nuovo statuto dell'ente no profit che gestisce il network della ricerca e dell'istruzione: l'attività è stata prorogata fino al 2040. Un importante riconoscimento del ruolo fondamentale della rete per l'accesso all'informazione e alla condivisione dei risultati scientifici

Pubblicato il

È stato firmato il 7 giugno scorso, alla presenza del ministro Francesco Profumo e dei presidenti dei più importanti Enti pubblici di ricerca italiani (Cnr, Enea, Infn e Fondazione Crui) il nuovo statuto del Consortium Garr, struttura no-profit che gestisce il network della ricerca e dell'istruzione.

La principale novità è il prolungamento dell'attività fino al 2040 rispetto alla scadenza precedentemente fissata al 2016, a testimoniare la crescente importanza delle infrastrutture di rete al servizio di ricerca e istruzione come strumento di accesso e condivisione di informazioni e risultati.

"La sottoscrizione del nuovo statuto è un segnale fondamentale per la comunità scientifica italiana", ha dichiarato il presidente del Cnr Luigi Nicolais. "Viene confermata la visione di sistema e la spinta cooperativa a fare di più e meglio, soprattutto in termini di infrastrutture di servizio. Le nuove sfide digitali vanno vinte con l'impegno congiunto fra più istituzioni e su archi temporali ampi. L'obiettivo da porsi è triplice: rendere sempre più accessibili, sicure, veloci le infrastrutture di rete; sviluppare servizi innovativi, economicamente vantaggiosi, tecnologicamente competitivi e socialmente inclusivi; favorire la diffusione di una cultura e creatività digitale capace di spostare sempre più in avanti le frontiere della conoscenza".

Il Garr, che lo scorso anno ha celebrato i suoi primi 20 anni di operatività, è gestito dall'omonimo Consorzio fondato nel 2002 con il patrocinio del Miur con l'obiettivo di progettare, realizzare e gestire la rete telematica nazionale a banda ultralarga per l'università e la ricerca. Vi sono interconnessi i maggiori soggetti scientifici e culturali del nostro paese - dagli enti di ricerca alle università, dagli istituti di ricerca medica a quelli culturali, dagli osservatori astronomici alle biblioteche e agli archivi, dalle accademie e dai conservatori ai musei - per un totale di circa 500 sedi e oltre 2 milioni di utenti finali. Una rete capillarmente distribuita sul territorio nazionale che fornisce servizi e avanzati ad altissime prestazioni. 

"I nostri piani sono stati validati con standard internazionali indipendenti e abbiamo avviato la realizzazione della nuova rete Garr-X, una rete proprietaria che ha prestazioni sorprendentemente elevate per rispondere alle esigenze dei nostri utenti" ha affermato li presidente del consorzio Marco Pacetti. L'orizzonte temporale del 2040 permette di investire a lungo termine sulla fibra ottica, ottimizzando le risorse e risparmiando denaro pubblico, a vantaggio della ricerca e del Paese".

Una strategia che va nella direzione di quanto auspicato anche dal ministro dell'Istruzione, università e ricerca in occasione dell'evento: "È necessario avviare un processo di modernizzazione, soprattutto di tipo culturale. Questo passa attraverso infrastrutture meno tangibili ma capaci di dare un indirizzo diverso e un'accelerazione al Paese. Garr può essere la dorsale primaria per connettere in maniera integrata università, ricerca e istruzione".