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di Manuela Costa

Nato nel 2008, il Progetto migrazioni coinvolge 13 Istituti Cnr in collaborazione con enti e associazioni allo scopo di rafforzare il processo di integrazione

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Si è svolto a Roma, nella sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, il congresso 'Progetto migrazioni', introdotto da Stelio Mangiameli, direttore dell'Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie (Issirfa) del Cnr e presieduto da Stefania Congia, dirigente del ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Il progetto nasce nel 2008 da un'intesa tra l'Istituto e il ministero dell'Istruzione, università e ricerca (Miur) e ha come scopo lo studio delle migrazioni sotto il profilo interdisciplinare.

Il progetto che coinvolge 13 istituti dell'Ente, mira alla risoluzione di problematiche che vanno dalle traduzioni di testi alle migrazioni culturali, dagli scambi interlinguistici ai fattori di integrazione e di esclusione sociale, dalla giurisprudenza alle leggi nazionali e internazionali che regolano i flussi. Il progetto promuove anche l'attività di giovani ricercatori attraverso borse di studio.

In base a dati demografici, si stima che nel 2050 l'Europa subirà una diminuzione della popolazione di circa 60 milioni, mentre quella africana supererà i due miliardi di persone. "Inutile discutere se si è d'accordo o meno: il problema dell'integrazione è una realtà tangibile con la quale si dovranno fare i conti", precisa Congia, che si occupa di minori stranieri non accompagnati. "Secondo l'art. 19 del testo unico, in nessun caso può disporsi l'espulsione di minori stranieri e di conseguenza bisogna farsene carico. Il migrante, vive una situazione diversa in base alla città che lo ospita, perciò solo a livello locale si può capire di cosa abbia realmente bisogno".

Un percorso che ha reso fattibile lo sviluppo del processo di adattamento degli immigrati è stato possibile grazie al 'Piano per l'integrazione e la sicurezza', approvato il 10 giugno 2010 dal Consiglio dei ministri e che, insieme con l'accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, individua le principali linee di azione e gli strumenti da adottare per agevolare l'evoluzione di inserimento delle persone immigrate.

Per la prima volta quattro ministeri - del Lavoro, delle Politiche sociali, dell'Interno e dell'Istruzione - hanno elaborato un piano basato su cinque principi fondamentali: educazione e apprendimento, lavoro, alloggio e governo del territorio, accesso ai servizi essenziali, minori e seconde generazioni.

 

Fonte: Stelio Mangiameli, Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie "Massimo Severo Giannini", Roma, tel. 06/49937700 , email stelio.mangiameli@cnr.it