Saggi

Gregory racconta la storia del diavolo

gregory
di Maria Eugenia Cadeddu

In 'Principe di questo mondo' il filosofo ricostruisce il ruolo assunto dal demonio nel cristianesimo occidentale. Una figura di recente 'passata di moda' ma che potrebbe tornare di attualità

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Per la maggioranza dei cristiani il diavolo oggi è una figura lontana, quasi evanescente, poco citata nelle prediche domenicali ed evocata piuttosto negli articoli di cronaca, per rituali e delitti compiuti da sette autoproclamatesi sataniche. Tuttavia, per un lungo periodo e fino al secolo dei lumi, nell'Europa occidentale, Satana e le sue schiere demoniache sono variamente e concretamente presenti nella vita degli uomini, dei quali - in contrasto con gli angeli - tentano di influenzare azioni e destino. Non solo santi eremiti o monaci si ritrovano al centro della loro malvagia attenzione e devono opporsi alla loro opera seduttiva, ma qualsiasi persona nel corso della sua esistenza può sperimentare un incontro con i demoni.

Sono queste le tesi del filosofo Tullio Gregory esposte nel volume 'Principe di questo mondo', edito da Laterza, che ricostruisce l'evolversi della figura del diavolo nella spiritualità cristiana occidentale a partire dalle più antiche riflessioni su Lucifero. Esempio di vasta erudizione e al contempo di seducente lettura, lo studio considera una molteplicità di fonti ecclesiastiche e filosofiche, tradizioni agiografiche e racconti popolari, per delineare non solo la fenomenologia degli angeli malvagi ma anche la loro complessa relazione con il mondo e la storia.

I demoni sono numerosissimi e mai oziosi. Collocati per volere divino "in aere caliginoso", in prossimità della Terra, agiscono in vari modi per distogliere gli uomini dalla via del bene: possono impossessarsi del loro corpo; soggiogarli con la loro presenza mostruosa, tra folgori e fetori sulfurei; o altrimenti ingannarli con false immagini, seducenti o spaventevoli. Sebbene l'intento più subdolo sia quello di insinuare dubbi nel profondo dell'anima, per esempio sul senso della vita religiosa, sul valore dei sacramenti, sull'utilità delle preghiere e delle penitenze.

A parte le tentazioni programmate, l'incontro con queste presenze diaboliche può avvenire in modo del tutto casuale: Gregorio Magno racconta che una monaca venne posseduta da un demonio dopo aver mangiato una foglia di insalata, raccolta nell'orto del convento, sulla quale egli era comodamente seduto. Il potere di Satana va però oltre i casi dei singoli individui, investendo avvenimenti e protagonisti della storia: le religioni pagane, le eresie, le invasioni barbariche, le epidemie di peste ma anche Maometto, Federico II, Lutero... Come affermato nei Vangeli, egli è il "principe di questo mondo".

Così, lungi dall'appartenere alla sfera dell'immaginario o del simbolico, durante i secoli medievali e moderni il diavolo è percepito in Europa come una presenza reale, inserita nel contesto storico e pericolosamente vicina agli uomini.

L'argomento trattato, evidentemente connesso alle più generali tematiche del male e del peccato, risulta di estrema attualità per la recente elezione di papa Francesco e dei suoi discorsi sulla misericordia di Dio e la necessità di non cedere "al pessimismo, a quell'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno".

 

Maria Eugenia Cadeddu

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titolo: Principe di questo mondo
categoria: Saggi
autore/i: Gregory Tullio
editore: Laterza
pagine: 80
prezzo: € 12.00

  

 

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