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Dirac: l'uomo al di là del genio

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di Viola Rita

Dietro ogni illustre scienziato c'è sempre una persona: Graham Farmelo racconta la vicenda umana del matematico premio Nobel, il cui carattere introverso e apparentemente freddo è legato a un'infanzia caratterizzata da severità e scarso affetto

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Solitario e timido, ma anche attratto dal fascino femminile, intelligente e rigoroso ma anche fanciullesco e coraggioso: è Paul Dirac, il matematico inglese che ha aperto la via alla meccanica quantistica, contribuendo alla nascita della fisica moderna. Nella biografia 'L'uomo più strano del mondo', per la quale l'autore Graham Farmelo fisico e scrittore, ha ricevuto vari premi, si racconta in maniera coinvolgente la vita segreta del bizzarro scienziato, che nel secolo scorso ha descritto il comportamento 'relativistico' dell'elettrone e ha predetto l'esistenza dell'antimateria.

Dirac nasce nel 1902 a Bristol, in una modesta famiglia di origine svizzera dominata dall'autoritaria figura del padre Charles, severo insegnante che maltratta moglie e figli dai quali pretende che parlino solo in francese, non tollerando il più piccolo errore linguistico. La carenza affettiva sofferta nell'infanzia fa di Dirac un uomo chiuso e apparentemente poco sensibile. Il dolore caratterizza poi gran parte della sua esistenza: la giovinezza infelice e la crisi matrimoniale dei genitori lo porta a una scarsa vita sociale e la situazione peggiora con il suicidio del fratello Felix, quello tra i figli che subisce di più la durezza del padre.

La riflessività e la predisposizione alla matematica fanno però emergere precocemente il genio scientifico di Paul, che fin dagli studi universitari di ingegneria, iniziati a 16 anni, risulta primo in tutti i corsi. Dopo la laurea, conseguita col massimo dei voti, si iscrive alla facoltà di matematica, ottenendo poi il dottorato a Cambridge, dove si trasferisce. Qui elabora alcune importanti teorie matematiche e fisiche: formalizza la meccanica quantistica sulla base dell'algebra 'non commutativa' di operatori, con cui collega teoria quantistica e classica; introduce la funzione 'delta'; collabora alla formulazione della 'statistica di Fermi-Dirac', che descrive il comportamento dei 'fermioni', particolari particelle elementari.

Ma il suo contributo più celebre alla scienza è 'l'equazione di Dirac' (iγ·∂ψ=mψ) del 1928, con cui descrive in maniera completa gli elettroni, tenendo conto sia della meccanica quantistica sia della 'relatività ristretta' di Einstein. Sviluppa poi la 'teoria dei buchi', nella quale intravvede l'esistenza di 'antielettroni', ovvero particelle uguali agli elettroni ma con carica opposta, che verranno scoperti a breve da Anderson e chiamati positroni.

Nel novembre 1933 riceve la telefonata più importante della sua vita: ha vinto, insieme con il fisico austriaco Erwin Schrödinger, il premio Nobel per "la scoperta di nuove e produttive forme di teoria dell'atomo". Coerentemente col suo carattere schivo, per evitare di finire sotto i riflettori dei media, è tentato di rifiutare il premio, ma, temendo un interessamento ancora maggiore, decide di accettarlo.

Non mancano, nella vita del matematico, l'amore per i viaggi e la famiglia: nel 1937 sposa Margit Wigner, sorella del fisico Eugene Wigner, una donna estroversa e premurosa con cui rimarrà fino alla propria morte, nel 1984, in Florida. Oltre all'ampia eredità scientifica, tra cui il libro 'Principi della meccanica quantistica', un classico per i fisici, Paul Dirac lascia un esempio di dedizione ed entusiasmo nel lavoro.

Viola Rita

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titolo: L'uomo più strano del mondo
categoria: Saggi
autore/i: Farmelo Graham
editore: Raffaello Cortina
pagine: 706
prezzo: € 43.00

  

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