Vita Cnr

Agriturismo: Toscana batte Campania

Agriturismo in Toscana
di Claudio Barchesi

Un'indagine mette a confronto le strategie di promozione del settore nelle due regioni. I risultati evidenziano diverse difficoltà al Sud: le strutture ricettive rurali hanno siti web meno completi e solo nel 4,7% dei casi si parla inglese

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Nel corso degli ultimi decenni la campagna europea ha gradualmente perduto il suo carattere di mero luogo di produzione agraria, acquisendo nuove funzioni e valori sociali. Il turismo e il tempo libero in aree rurali hanno assunto un ruolo economico significativo, sollevando nella società l'interesse per i temi della protezione dell'ambiente e la conservazione della natura.

L'Italia, che vede moltiplicare gli agriturismi e le strutture ricettive nel verde, inizia a interrogarsi su come sostenere adeguatamente quest''offerta turistica. Non tutte le regioni italiane sanno 'presentare' nel modo giusto le proprie campagne e la loro percezione come destinazioni per una vacanza nei campi è molto diversa.

Per indagare questi aspetti promozionali e di comunicazione, Elisabete Figueiredo dell'Università di Aveiro (Portogallo) e Antonio Raschi, direttore dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr, hanno condotto uno studio basato sul materiale diffuso da cinquanta strutture turistiche di cinque municipi toscani e campani.

"Le due regioni hanno contesti ambientali, culturali e socioeconomici molto diversi, così come differenti sono le interpretazioni della ruralità e il valore che essa riveste per l'identità regionale", spiega Raschi. "Gli agriturismi campani sono stati regolati fino al 2008 da un legge del 1984, mentre la Toscana ha sempre aggiornato il suo impianto normativo. In Toscana una campagna ben regolata e gestita è un elemento determinante per la stabilità socioeconomica e per l'immagine locale. In Campania, il ruolo egemone di Napoli ha relegato in posizione marginale l'ambiente rurale circostante al capoluogo".

La Toscana ha una lunga tradizione nel turismo rurale e la competizione tra i suoi tanti centri turistici ha portato a una buona organizzazione generale. "Più dell'85% delle strutture turistiche dispone di brochure cartacee, materiale promozionale adeguato, sito web, anche agganciato ad altri siti di promozione turistica", aggiunge Figueiredo. "In Campania, invece, solo il 57% delle strutture turistiche è sul web e solo il 42,8% ha una sua e-mail e una mappa on-line. A peggiorare la situazione, il fatto che solo nel 4,7% degli agriturismi campani si parli inglese, mentre in Toscana la conoscenza delle maggiori lingue europee è diffusa in tutte le strutture".

Gli esiti della ricerca, pubblicati nella rivista European Countryside, mostrano come lo sviluppo del turismo nei territori agricoli sia fortemente influenzato dall'uso dei simboli e delle parole specifiche che sono usate per promuoverli. Termini che possono non solo influenzare le scelte dei turisti, ma addirittura alterare le identità locali, attraverso un processo di reinvenzione e ridefinizione.

 

Fonte: Elisabete Figueiredo, Department of Social, Political and Territorial Sciences, University of Aveiro, 3810-193 Aveiro, Portugal , email elisa@ua.pt - Antonio Raschi, Istituto di biometeorologia, Firenze, tel. 055/3033711