Focus: Olimpiadi

Se la pagaiata è scientifica

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di Andrea Mancini

Le Olimpiadi sono alle porte e gli atleti stanno ultimando il loro allenamento. È il caso anche dei nostri atleti della Federazione italiana canoa e kayak, che arrivano a questo traguardo dopo una lunga attività di preparazione e messa a punto dei loro mezzi avvenuta anche nei laboratori dell'Insean, la vasca navale del Cnr

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Per partecipare alle Olimpiadi non basta allenarsi fisicamente e mentalmente: se si utilizzano mezzi o attrezzi particolari, questi vanno preparati e messi a punto per anni. Per i nostri canottieri e kayakisti, come la pluripremiata Josefa Idem, che quest'estate a Londra raggiungerà l'incredibile traguardo dell'ottava Olimpiade, una parte importante di questa preparazione è stata svolta in una delle vasche dell'Istituto nazionale studi ed esperienze di architettura navale (Insean) del Cnr, la più grande delle quali è lunga quasi mezzo chilometro. Sono piscine in cui si sperimentano modelli di tutti i tipi: dai motoscafi alle imbarcazioni commerciali, dai sottomarini ai rimorchiatori. Qui è stata testata anche Luna Rossa, protagonista delle passate edizioni dell'America's Cup.

"Dopo aver eseguito molte prove di resistenza con diversi kayak presso l'Insean-Cnr, abbiamo sviluppato un modello matematico che, partendo dalle caratteristiche degli atleti e dell'imbarcazione, permette di prevedere le performance complessiva di imbarcazione ed equipaggio", spiega il responsabile dell'attività, Francesco La Gala. "Questo consente anche di ottimizzare la composizione della squadra con risultati a volte inaspettati: non è detto infatti che, se prendo i quattro atleti più forti sul k1 e li metto sul k4, ottengo il miglior risultato".

L'attività sportiva dell'Insean-Cnr, che va avanti da anni, è nata per ottenere le cosiddette curve di resistenza delle canoe, dati che permettono di conoscere, senza i condizionamenti soggettivi degli atleti a bordo, quale modello offra la migliore velocità, oppure le più vantaggiose condizioni di assetto. Negli ultimi anni, i tecnici dell'Istituto, della Federazione italiana di canoa e kayak e del Coni sono però andati oltre questi esperimenti, dedicandosi all'interazione atleta-canoa.

L'attività svolta all'Insean-Cnr ha permesso anche di raggiungere altri risultati, come l'aumento dell'efficienza complessiva delle barche con equipaggi multipli, attraverso l'introduzione della pagaiata asincrona. "Se ogni atleta introduce un determinato ritardo nella sua azione, la canoa avanzerà con una velocità più uniforme e si eviteranno le continue accelerazioni e decelerazioni tipiche di una normale pagaiata sincronizzata, che fanno perdere efficienza al sistema", conclude Gala. "È esattamente ciò che avviene quando, viaggiando con la nostra automobile, se acceleriamo e deceleriamo in continuazione alla fine perdiamo efficienza e consumiamo di più. Questo ritardo, che sarà ottimizzato da equipaggio a equipaggio, dovrà essere rispettato in modo assolutamente scrupoloso, altrimenti si perderà più di quello che si guadagna".

Andrea Mancini

Fonte: Francesco La Gala, Istituto nazionale studi ed esperienze di architettura navale del Cnr, Roma, tel. 06/50299205 , email f.lagala@insean.it -

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