Focus: Terremoto

Quando alle scosse si aggiunge il fango

terremoto
di Marcello Mutalipassi

I paesi più colpiti in Emilia sono i comuni di Sant'Agostino, San Carlo e San Felice che sono sul letto del fiume Reno, poi deviato. A rischio gli edifici che sorgono in quelle aree. Un équipe di ricercatori del Cnr è sul posto per valutare la situazione della falda acquifera

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I problemi per la popolazione emiliana, colpita da due forti scosse di terremoto, il 20 e il 29 maggio, continuano ad accumularsi: oltre alla notizia che lo sciame sismico potrebbe durare a lungo, alcuni comuni della regione sono colpiti dalla liquefazione del suolo. Questo fenomeno si manifesta quando il livello di accelerazione indotto dal terremoto è tale da mettere in pressione la falda sottostante e investire le sabbie fini, quali quelle fluviali, presenti nel sottosuolo.

"Le scosse principali hanno causato una risalita del livello di falda quasi fino alla superficie, innescando così il fenomeno della liquefazione che sta colpendo soprattutto Sant'Agostino, San Carlo e San Felice", spiega Maria Rosaria Gallipoli dell'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale (Imaa) del Cnr. "Questi comuni sorgono sul vecchio letto del fiume Reno, successivamente deviato, quindi su un terreno sabbioso-limoso. Le scosse di maggio hanno causato un aumento delle pressioni interstiziali all'interno di questi suoli tale da indurre una perdita della capacità di coesione trasformarli in fluidi. Il fango è una sospensione di sabbia e acqua che, avendo trovato vie di fuga, è stato espulso in superficie creando vulcanetti. La sismicità storica cita diversi fenomeni di liquefazione in Italia a seguito di forti terremoti".

Alla liquefazione si accompagna la subsidenza, ossia abbassamento e deformazione del suolo. "Tale fenomeno causa un rischio ulteriore, poiché gli edifici costruiti su terreni con queste caratteristiche possono subire affondamenti, ribaltamenti e deformazioni in quanto la base su cui poggiano non è più in grado di opporre resistenza alla spinta proveniente dall'alto" conclude Gallipoli.

Una squadra di ricercatori, coordinata da Sabatino Piscitelli e Alessandro Giocoli dell'Imaa-Cnr, è attualmente in Emilia per effettuare tomografiche elettro-magnetiche ad alta risoluzione finalizzate alla comprensione dei fenomeni di liquefazione, in particolare allo studio litologico-stratigrafico e idrogeologico del sottosuolo.

Marcello Mutalipassi

Fonte: Maria Rosaria Gallipoli, Istituto di metodologie per l'analisi ambientale, Tito Scalo, tel. 0971/427285 , email mariarosaria.gallipoli@imaa.cnr.it -

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