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Se i dati sono on line

di Federico Catani

Una norma approvata dalla XV Commissione della Regione Lazio, presieduta da Giancarlo Miele, configura un piano di interventi in linea con la strategia Europa 2020 e con l'Agenda digitale per creare una 'best practice'. Delineate alcune azioni prioritarie rivolte al pubblico, tra cui l'accessibilità alle informazioni mediante una piattaforma tecnologica, il loro riutilizzo, l'alfabetizzazione informatica e lo stimolo all'iniziativa economica nell'ambito tecnologico e dell'innovazione

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La norma è stata approvata dalla XV Commissione consiliare permanente sviluppo economico, innovazione, ricerca e turismo della Regione Lazio, presieduta da Giancarlo Miele. Il provvedimento si configura come un piano di interventi in linea con la strategia Europa 2020 e con l'Agenda digitale del Governo italiano e si pone come obiettivo finale la creazione di una 'best practice' a livello regionale. Per raggiungere tale scopo sono state delineate alcune azioni prioritarie rivolte al pubblico, tra cui l'accessibilità ai dati mediante una piattaforma tecnologica, il loro riutilizzo - ossia l'uso delle informazioni pubbliche anche a fini commerciali diversi dallo scopo iniziale riconosciuto a fini istituzionali -, l'alfabetizzazione informatica e lo stimolo all'iniziativa economica nell'ambito tecnologico e dell'innovazione.

Al fine di promuovere un coordinamento normativo e funzionale nel territorio regionale, la legge non si limita a far sì che ad operare in tal senso siano la Regione e gli enti da essa strettamente dipendenti, ma mira a coinvolgere enti locali, organismi di diritto pubblico, biblioteche, musei e archivi, istituti di istruzione, università ed enti di ricerca presenti sul territorio laziale. Ciò mediante la previsione della facoltà di stipulare intese e l'individuazione di strumenti di premialità.

"Il testo unificato rappresenta un punto fondamentale per l'attuazione dell'Agenda digitale del Lazio nonché un forte incentivo allo sviluppo economico e culturale dell'intero territorio della Regione", ha spiegato Miele. "La legge vuole essere uno stimolo all'uso delle tecnologie digitali da parte della collettività e, contestualmente, alla creazione di attività a valore aggiunto connesse al riutilizzo della materia prima costituita da informazioni e dati pubblici. È necessario infatti creare una coscienza diffusa in relazione all'importanza di tale materia prima per lo sviluppo di prodotti e servizi basati sui contenuti digitali, che possano comportare un progresso sociale e un miglioramento della qualità della vita della società".

Federico Catani

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