Anziani e nuove tecnologie: un incontro possibile
l nostro Paese accusa un forte ritardo nella diffusione e nell'utilizzo delle nuove tecnologie tra gli anziani. Risultati incoraggianti, però, arrivano da iniziative di alfabetizzazione digitale dedicate a colmare questo gap
L'uso degli attuali strumenti tecnologici - computer, cellulare, internet, servizi on line - spesso disorienta le persone anziane, che hanno difficoltà di accedervi. I dati Istat rivelano che le famiglie con almeno un minorenne sono più 'tecnologiche' mentre tra quelle composte da soli over 65 è poco diffuso il computer (13,9%) e solo l'11,8% può navigare in internet. Il cellulare è il mezzo tecnologico più diffuso tra gli anziani, anche se in misura molto inferiore alla media nazionale.
Gli ultra 65enni continuano a preferire la tv, da cui attingono la maggior parte delle informazioni, usano poco bancomat e carte di credito.
"Tra le cause più frequenti, che spiegano il divario digitale tra nuove e vecchie generazioni, sottolinea Stefania Maggi dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Padova "Il processo di invecchiamento e le malattie, che compromettono molte abilità acquisite o rendono difficile acquisirne di nuove; il problema dei costi accentuato dalla crisi economica. Ma le barriere dell'analfabetismo digitale non significano che gli anziani, non siano capaci di imparare a utilizzare le nuove tecnologie".
Diversi esperimenti sul campo dimostrano invece il contrario. "L'importanza dell'applicazione delle nuove tecnologie a loro favore viene confermata da un'importante ricerca sul training cognitivo eseguito tramite computer per la prevenzione o il rallentamento della demenza", precisa Maggi, "che oltre a dare risultati migliori rispetto a quello tradizionale effettuato con 'carta e matita', risulta più conveniente, più facile da diffondere e in grado di raggiungere soggetti che altrimenti non potrebbero usufruire di questi interventi, come qualli affetti da disabilità fisica importante. Nonostante un'iniziale sensazione di disagio, alla fine la maggior parte degli anziani esprime alti livelli di soddisfazione".
Anche in Italia si contano diversi progetti finalizzati all'alfabetizzazione digitale della popolazione meno giovane, tra cui quelli dell'Associazione per l'autogestione dei servizi e la solidarietà onlus (Auser), di Telecom e Unicredit per l'utilizzo dell'home banking.
Dal punto di vista neuro scientifico, potrebbero esserci due spiegazioni, cognitiva e motivazionale, come spiega Luca Passamonti dell'Istituto di scienze neurologiche (Isn) del Cnr di Cosenza. "La prima considera l'uso delle nuove tecnologie difficile per gli anziani a causa della riduzione delle funzioni 'esecutive', come mantenere l'attenzione focalizzata o tenere a mente un certo numero di informazioni. Le persone di una certa età, per esempio, non riuscirebbero a 'stare dietro' agli stimoli che gli schermi del pc inviano in continuazione. La seconda possibilità chiama in causa il 'novelty-seeking', la necessità per molti mammiferi, incluso l'uomo, di cercare sempre nuovi stimoli: un interesse che per i soggetti anziani è notevolmente diminuito".
Fonte: Stefania Maggi, Istituto di neuroscienze, Padova, tel. 049/8211746 , email stefania.maggi@in.cnr.it - Luca Passamonti, Istituto di scienze neurologiche del Cnr di Cosenza , email l.passamonti@isn.cnr.it -