Vita Cnr

Una Piramide sostenibile

Laboratorio Piramide
di Francesca Gorini

È partita la missione ad alta quota promossa dal Comitato EvK2 Cnr e dal Consorzio nazionale raccolta e riciclo 'Cobat’, che porterà alla sostituzione di batterie e moduli fotovoltaici installati nel Laboratorio osservatorio internazionale sul monte Everest

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Sostituire le batterie e i moduli fotovoltaici che alimentano il laboratorio-osservatorio 'Piramide’ del Comitato Ev-K2-Cnr istituito a 5.050 metri di quota sul versante nepalese del monte Everest è l’obiettivo di 'Cobat Ev-K2-Cnr-Top Recycling Mission’, la missione intrapresa dal Consorzio nazionale raccolta e riciclo (Cobat) e dal Comitato, partita il 27 settembre scorso da Kathmandu e destinata a durare fino al 14 ottobre. Diciotto giorni nei quali saranno trasportati e installati 120 moduli fotovoltaici nuovi, sviluppati su 66 metri quadrati, che forniranno 9 Kw di energia pulita alla Piramide e all’intero campo base.

Mentre da Kathmandu a Lukla – a quota 2.680 metri di altitudine -  i materiali sono trasportati per via aerea (moduli fotovoltaici di Vipiemme Solar e accumulatori di Fiamm), parte della missione sarà effettuata a piedi, il solo modo per raggiungere la Piramide, percorrendo sentieri in terra battuta e sassi, con la collaborazione di un centinaio di portatori e altrettanti yak. I moduli e gli accumulatori che verranno sostituiti da modelli tecnologicamente più avanzati, benché ancora funzionanti, saranno donati a due cooperative di Dinboche, nella Khumbu Valley: nascerà così una 'Community Solar Station’ che fornirà elettricità agli abitanti del paese.

Già nel 2002 gli operatori del Cobat raggiunsero il Laboratorio per recuperare oltre 3.500 kg di batterie al piombo esauste. A 11 anni dall’impresa, il presidente del Comitato, Agostino Da Polenza, ha avanzato l’ipotesi di una nuova collaborazione che prevedesse la sostituzione non solo delle batterie, ma anche dei pannelli fotovoltaici. “Abbiamo accolto la nuova sfida con l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia ambientale di questo paradiso naturale, simbolo di un ecosistema perfetto”, spiega il presidente di Cobat, Giancarlo Morandi. “La gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e la tutela del territorio rappresentano infatti due elementi cardine dell’azione del Consorzio, che portiamo avanti in molti modi: dalle autofficine alle isole ecologiche, dai rifugi di montagna ai fondali marini”. 

“Sono passati 25 anni dalla decisione di alimentare con pannelli fotovoltaici il Laboratorio”, aggiunge il presidente del Comitato, Agostino Da Polenza. “Nel tempo la necessità di energia è cresciuta e con essa anche il numero di pannelli, la loro quantità e qualità e solo ora la resa dei moduli fotovoltaici ci consiglia la loro sostituzione. I nuovi moduli garantiranno energia per un lungo periodo e al contempo ci consentiranno di dimostrare che il nostro Paese è all’avanguardia nel campo del rispetto dell’ambiente”.

Grazie alla sua posizione geografica, il Laboratorio è diventato nel tempo un punto di riferimento unico a livello mondiale per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali, della medicina e della fisiologia umana in condizioni estreme, della geologia, della geofisica e dei fenomeni sismici.

“Questo progetto conferma l’attenzione alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica che caratterizza il tessuto imprenditoriale della green economy nel nostro Paese. Per questo ringrazio il Comitato EvK2 del Cnr e Cobat, che con la sua attività contribuisce a dare impulso a un settore economico fondamentale per la ripresa italiana”, ha commentato Marco Flavio Cirillo, il sottosegretario del ministero dell’Ambiente, che l patrocina la missione.

Fonte: Pietro Coerezza, Comitato EvK2Cnr - High altitude scientific and technological research, tel. 035/3230552 , email pietro.coerezza@evk2cnr.org