Con il progetto Marinet (Marine Renewables Infrastructures Network for Energy Technologies), si effettuano test di dispositivi per l'estrazione da maree, onde e correnti di energia alternativa sia nel Vecchio Continente sia in Brasile. In Italia, sono coinvolte le Università della Tuscia e di Firenze e l’Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (Insean), centro di ricerca nel settore dell’ingegneria navale e marittima del Cnr.
Recentemente l’Insean ha ospitato i ricercatori della Sabella Sas, azienda bretone che realizza turbine di mare ad asse orizzontale per alcuni test sperimentali nel proprio Canale di circolazione, impianto a superficie libera tra i più grandi al mondo e unico in Europa per questo tipo di prove.
All’Insean sono stati validati i design attuali di Sabella D10, turbina assiale di 10 metri di diametro, con potenze di estrazione dell'ordine di 1 Mw. “La turbina di marea ha la particolarità di funzionare da correnti di marea di direzioni tra loro opposte. Le turbine verranno posizionate sui bassi fondali del Mar della Manica in open-sea” dove le correnti invertono il loro moto ogni sei ore, spiega Diane Dhomé, responsabile per la società francese.
Il vantaggio delle correnti marine collegate alle maree, è che sono prevedibili e se ne può stimare l’energia ricavata in modo molto preciso. “In questo test relativo a un settore emergente, l’Istituto ha trasferito il suo know how sui propulsori a elica. Molte aziende richiedono l’estrazione dell’energia dalle correnti, con proposte anche originali”, conclude Fabio Di Felice, responsabile del Canale di circolazione.
Fonte: Fabio Di Felice, Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale del Cnr, Roma, tel. 06/50299262 , email fabio.difelice@cnr.it