Applicando tecniche di microscopia allo studio dell'adenocarcinoma esofageo, una forma tumorale in rapida crescita nel mondo occidentale che colpisce quasi mezzo milione di persone ogni anno in tutto il mondo, è possibile distinguere i tessuti sani da quelli maligni. Lo hanno provato ricercatori italiani dell'Istituto di struttura della materia (Ism) del Cnr di Roma in collaborazione con colleghi dell'Università di Liverpool. Utilizzando il microscopio ottico a scansione a campo vicino (Snom), uno degli strumenti più potenti per la risoluzione al livello della 'nanoscala', hanno acquisito immagini sub-cellulari del tessuto dell'esofago, con l'obiettivo di sviluppare test diagnostici accurati. Lo studio, pubblicato su 'Applied Physics Letters', è stato condotto a Daresbury (Uk).
"Il tumore all'esofago è tra i più difficili da curare: gran parte dei pazienti hanno metastasi a distanza al momento della diagnosi, di conseguenza pochi possono sottoporsi a interventi chirurgici, l'unico trattamento potenzialmente curativo. La prognosi per questo tipo di cancro è quindi scarsa, con tassi di sopravvivenza che non superano l'8%", spiega Antonio Cricenti dell'Ism, responsabile del gruppo di ricerca Cnr che ha partecipato allo studio. L'esperimento ha coinvolto soggetti sui quali era stata precedentemente rilevata, tramite tecniche di endoscopia gastrointestinale, la presenza di 'Cellule di Barrett', una patologia da reflusso esofageo che espone al rischio di sviluppo del cancro.
Il gruppo dell'Ism-Cnr di Tor Vergata ha perfezionato e poi trasferito presso la sorgente laser a elettroni liberi nell'infrarosso (Fel) di Daresbury lo Snom, che ha fornito immagini chimiche specifiche a livello sub-cellulare del tessuto dell'esofago degli stessi pazienti, con lo scopo di identificare quelli a rischio. "I risultati preliminari hanno dimostrato che il sistema è in grado di distinguere il tessuto malato", aggiunge Cricenti. "È un importante progresso nell'imaging dei tumori, che si prevede possa portare allo sviluppo di strumenti diagnostici portatili per uso ospedaliero".
Finanziata dalle istituzioni inglesi coinvolte, la ricerca proseguirà nei prossimi tre anni con la realizzazione di un ulteriore microscopio Snom installato su un microscopio ottico convenzionale, con l'obiettivo di testare la diagnosi anche su altri tipi di tumore.
Fonte: Antonio Cricenti , Istituto di struttura della materia, Roma, tel. 06/49934143, email antonio.cricenti@ism.cnr.it
Per saperne di più: “Near-field Optical Microscopy with an IR-Free Electron Laser applied to Cancer Diagnosis”, Applied Physics Letters, Volume: 102 Issue: 5 Article Number: 053701 DOI: 10.1063/1.4790436 (2013)