L'altra ricerca

Legge Brunetta: l'università c'è

di Antonio Caporali

Segnali positivi dagli Atenei al convegno del Crui. Oltre trecento iscrizioni che confermano il cammino sin qui condotto per raggiungere lo standard di gestione organizzativa previsto dalla riforma

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Come hanno risposto le università alla Legge Brunetta 150/2009 sulla valutazione delle performance organizzative? A questa domanda ha voluto dare una  risposta il convegno organizzato dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) presso l'Aula convegni del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma. La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre trecento iscritti e di organismi quali il Dipartimento della funzione pubblica, il Civit (Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche) e l'Anvur (Agenzia di valutazione del sistema universitario).

Ad aprire l'evento Emanuela Stefani, direttore della Crui, che ha sottolineato come, "nel contesto delle pubbliche amministrazioni, le università si siano dimostrate tra le più attente e collaborative nel rispondere alle direttive della Legge Brunetta e della Riforma Gelmini, entrambe tese a incentivare una logica meritocratica fondata sulla cultura della valutazione".

La Conferenza dei rettori ha raccolto la sfida, avviando una collaborazione strutturata con il dipartimento della Funzione pubblica per la sperimentazione del Caf (Common Assessment Framework), quale strumento di analisi delle performance organizzative delle università. Il modello è stato acquisito e sperimentato in 38 atenei.

Fiorella Kostoris, membro del Direttivo dell'Anvur, ha ribadito che "la cultura della valutazione deve partire da un processo interno attraverso tre elementi chiave, autonomia, responsabilità, accountability, per poi passare a organismi esterni".

Antonio Martone, e Stefano Fantoni, presidenti rispettivamente del Civit e dell'Anvur, hanno auspicato una collaborazione reciproca delle agenzie, finalizzata a ottimizzare i risultati e a migliorare l'offerta complessiva dell'università, sottolineando l'importanza per gli atenei di riconoscere nell'Anvur un alleato, la cui missione è di fornire risposte e speranze agli studenti che sempre più chiedono valutazione e meritocrazia.

Antonio Caporali

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