Saggi

Un libro per vederci chiaro

di Marco Ferrazzoli

Un saggio divulgativo interessante e divertente, ma che spiega con assoluta serietà uno dei fenomeni più comuni e insieme appassionanti della natura umana, la vista. 'Guardare pensare progettare - neuroscienze per il design' di Riccardo Falcinelli, docente di Disegno industriale alla Sapienza di Roma (Stampa Alternativa) analizza il rapporto tra occhio e cervello, la filiera sensoriale mediante cui la realtà si configura alla visione come la conosciamo

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Un libro interessante, divertente, curioso, da leggere sotto l'ombrellone in sostituzione delle parole crociate o del sudoku. Ma anche un saggio divulgativo scientifico di assoluta serietà che illustra uno dei fenomeni più comuni e insieme appassionanti della natura umana, la vista.

‘Guardare pensare progettare - neuroscienze per il design' è tutto questo, nonostante il titolo non renda giustizia alla ricchezza del contenuto. Inserito nella meritoria collana Stampa Alternativa & Graffiti, si fa apprezzare già dopo aver sfogliato qualche pagina, sia per lo stile piano ma senza sconti alla complessità del tema, sia per il ricco corredo di illustrazioni, che grazie alle precise didascalie consentono di effettuare una serie di esperimenti dal risultato talvolta sorprendente.

L'autore Riccardo Falcinelli è docente di Disegno industriale all'università La Sapienza di Roma, ma più del design il libro affronta problematiche inerenti le neuroscienze, nel senso che l'oggetto del volume è soprattutto il rapporto tra occhio e cervello, la filiera sensoriale che partendo dalla nostra 'centralina di comando' giunge al terminale visivo, facendo sì che la realtà si configuri come consuetamente la percepiamo.

A tutti, del resto, è capitato di chiedersi se gli altri ‘vedono' come noi, per esempio quando dobbiamo descrivere un colore e confrontarne la nostra idea con quella altrui. Bene, ecco il libro giusto per sciogliere questo tipo di dubbi.

Citiamo a caso tra i molti esempi. Le grandezze orizzontali appaiono minori di quelle verticali, come si può verificare osservando un ponte e un muro di pari misura. Le figure bistabili, a cominciare dalla più semplice, un cubo disegnato in tre dimensioni, possono essere viste in almeno due modi diversi ma non contemporaneamente, a causa di una nostra limitazione cerebrale. Il gradiente di tessitura, cioè una trama rappresentata con gli elementi più grandi in basso, è sufficiente a dare un senso di profondità e prospettiva all'immagine.

E ancora: in un quadro o in una foto, interpretiamo la sinistra come ‘entrare' e la destra come ‘uscire' dalla rappresentazione. Mentre in un disegno due punti neri ravvicinati trasformano in una ‘faccia' più o meno qualunque sagoma. Siamo inoltre portati ad abbinare alcune lettere dell'alfabeto a certe immagini, per esempio l'onomatopea "buba" a una forma tondeggiante e "kiki" a una sorta di stella a punte. La linea orizzontale, invece, è implicita in quasi qualunque visione anche se non tracciata graficamente...

Molti di questi meccanismi dipendono da fattori neurologici, altri da dati culturali. Alcuni condizionano il senso estetico corrente, altri sono utilizzati dal marketing. Per questo 'vedere' bene è fondamentale: perché, oltre che lo specchio dell'anima, gli occhi sono la porta di ingresso della gran parte delle nostre informazioni.

 

Marco Ferrazzoli

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titolo: Guardare pensare progettare
categoria: Saggi
autore/i: Falcinelli Riccardo
editore: Stampa Alternativa
pagine: 335
prezzo: € 22.00

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