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Rincara la bolletta energetica per l'Italia

energia
di Silvia Cirioni

Nel 2011 potrebbe sfiorare il record di 63 miliardi di euro, circa 3 in più rispetto al picco del 2008. È il dato emerso durante l'assemblea annuale dell'Unione petrolifera, che si è svolta a Roma 

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La bolletta energetica dell'Italia potrebbe superare nel 2011 i 63 miliardi di euro, circa 3 in più rispetto al picco del 2008. Il dato è emerso durante l'assemblea annuale dell'Unione petrolifera (Up), che si è tenuta a Roma. "Nel 2010 la spesa per l'energia è stata di 53,9 miliardi di euro (11,5 miliardi in più del 2009) e potrebbe salire a oltre 63 miliardi nel 2011", ha spiegato il presidente Up Pasquale De Vita. "Quella petrolifera nel 2010 è stata invece pari a 28,5 miliardi di euro (8 miliardi in più del 2009) e quest'anno potrebbe arrivare intorno ai 36 miliardi".

Un quadro nel quale incidono la crisi economica, le tragedie ecologiche nel Golfo del Messico e in Giappone, l'instabilità dell'Africa del nord e il rallentamento degli investimenti sul nucleare. Rilevando il positivo contributo offerto dalle attività di ricerca sul territorio nazionale, che lo scorso anno hanno permesso un risparmio di oltre 4 miliardi di euro sulla nostra fattura energetica, De Vita propone per le fonti fossili "soluzioni adeguate alle esigenze di tutela ambientale".

L'assemblea ha poi affrontato il tema dell'innovazione in Italia, e di come sia ostacolata dal "moltiplicarsi degli adempimenti amministrativi e dalle lungaggini burocratiche che si traducono in maggiori costi", aggiunge il presidente Up, ricordando quanto accaduto per il terminale gnl di Rovigo "che ha richiesto più di dieci anni per la sua realizzazione" o per la centrale di Porto Tolle bloccata dal Consiglio di Stato.

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Sulla questione burocratica è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, anticipando che in futuro sarà direttamente il suo dicastero a occuparsi delle competenze per le autorizzazioni alle infrastrutture energetiche considerate strategiche per il Paese. "Ci attendiamo", spiega Romani, "un significativo contributo delle produzioni nazionali d'idrocarburi già a partire da quest'anno, grazie soprattutto agli sviluppi attesi in Basilicata, dove la produzione aumenterà di oltre 90.000 barili al giorno, e dall'offshore, in cui l'Italia vanta un primato mondiale in termini di sicurezza e che offre la possibilità, con la responsabilità comune e l'impegno di tutti i soggetti coinvolti, di incrementare le nostre produzioni di gas, oggi di 7 miliardi di metri cubi l'anno, di ulteriori 3 miliardi".

Silvia Cirioni