Presso il palazzo del Monte di pietà di Padova è visitabile, dal 18 novembre, la mostra 'Galileo e le arti. Il cielo stellato sopra di me', che racconta la poliedrica figura dello scienziato, attratto da letteratura, musica, imprenditoria, arte e dedito persino a studi sulla viticoltura. L'interesse per la volta celeste condusse il padre del metodo scientifico alla rivoluzione astronomica e a sostenere il sistema eliocentrico: con lui il cielo passò dagli astrologi agli astronomi. La mostra, promossa dalla fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e curata da Giovanni Carlo Federico Villa, propone numerose opere d'arte da cui emerge l'influenza delle conquiste galileiane e della scienza moderna sulla cultura artistica già dal primo Seicento.
In una sezione sono esposti gli schizzi e gli acquerelli di Galileo che ne dimostrano le doti di disegnatore; un altro settore è dedicato alla natura morta, con un approccio documentaristico legato allo sviluppo delle scienze naturali, testimoniato dalle opere dei Bruegel e di Abraham Govaerts. Il percorso espositivo prosegue con la Luna, dalla pubblicazione del 'Sidereus Nuncius' nel 1610 fino ai giorni nostri, con una sequenza di artisti che hanno raffigurato il nostro satellite e le stelle viste con il cannocchiale. Uno spazio è riservato alla nascita del mito galileiano nell'Ottocento, secolo in cui gli vennero dedicati molti monumenti a Pisa, Roma e Firenze.