L'indagine è stata condotta utilizzando Teseo, un Golden retriever, primo cane molecolare (Osmodog) cioè addestrato a stanare le larve di tale specie nel loro habitat, ossia nella cavità di vecchi alberi (salici, faggi, querce, castagni). L'Osmodog è stato istruito dai ricercatori della Sapienza a fiutare un particolare ferormone, l'odore che gli adulti del coleottero emettono, e l'addestramento si è rivelato funzionale per scovare questa specie.
Dai test effettuati, Teseo ha mostrato un'ottima capacità di individuare le larve del coleottero, con una percentuale di segnalazioni corrette del 92% circa. "L'utilizzo del cane si è rivelato uno strumento estremamente funzionale, visti i brevissimi tempi di lavoro richiesti per l'analisi dei singoli alberi”, afferma Paolo Audisio. “Rispetto ad altri protocolli comunemente utilizzati per il monitoraggio, l'uso dell'Osmodog è un metodo che riduce a zero l'impatto sulla specie target, perché l'uso dell'olfatto previene completamente il contatto con gli esemplari e quindi elimina qualsiasi tipo di disturbo".