Vita Cnr

Il Marsili, fratello delle Eolie

Vulcano Marsili
di Francesca Gorini

Uno studio condotto dall'Istituto per l'ambiente marino costiero del Cnr e dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha permesso di stabilire che il vulcano sottomarino più grande d'Europa è stato generato attraverso la stessa dinamica che ha fatto emergere le vicine isole

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Il complesso del Marsili, localizzato con i suoi 70 Km di lunghezza e 30 di larghezza nel cuore del Mar Tirreno meridionale, a metà strada tra Salerno e Cefalù, è il vulcano sottomarino più grande d'Europa. Uno studio, condotto dall'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc) del Cnr e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), pubblicato sulla rivista 'Earth Science Reviews', ha ipotizzato che la sua formazione sia cominciata circa un milione di anni fa e che la sua genesi sia simile a quella delle Eolie. In pratica, sarebbe un 'fratello sommerso' delle splendide isole siciliane.

"Finora si pensava che il Marsili fosse la conseguenza del processo di apertura del Mar Tirreno che, espandendosi, facilitava la risalita di magma dall'interno della Terra il quale, solidificando, a sua volta, aveva creato nuova crosta terrestre e, quindi, il complesso vulcanico", affermano Salvatore Passaro e Mario Sprovieri dell'Iamc-Cnr, autori della ricerca. "Il nostro studio evidenzia che tale processo detto di 'oceanizzazione', ovvero lo stadio di espansione del Mar Tirreno con conseguente formazione di crosta terrestre, ha subito un rallentamento circa un milione di anni fa. La genesi del Marsili è avvenuta, dunque, per la risalita passiva di magma dal basso, proprio come per le vicine Isole Eolie. A far propendere per questa ipotesi sono le caratteristiche morfologiche dell'edificio vulcanico e la bassa pressione del magma al suo interno".

I dati morfologici ad alta risoluzione del vulcano, acquisiti in due campagne oceanografiche condotte nel 2007 e nel 2010, mostrano una struttura lineare, caratterizzata da una parte principale posta al centro e da piccoli coni situati sui fianchi. È inoltre emersa per la prima volta l'esistenza di sistemi di fratture verso Nord-Est e verso Sud-Ovest. L'attività vulcanica avverrebbe sia attraverso i diversi coni sia mediante questi sistemi di fratture, con risalita passiva di magma, come suggeriscono gli indicatori presi in considerazione nello studio. Tra questi, le caratteristiche morfologiche dei flussi di lava e il rapporto tra la pressione del magma e lo stress tettonico ben si accordano con i valori tipici riscontrabili in aree vulcaniche posizionate in contesti tettonici caratterizzati da dinamiche di 'subduzione' (affondamento delle placche con conseguente formazione di archi insulari).

In definitiva, contrariamente a quanto ritenuto fino a oggi, il Marsili rappresenterebbe un complesso vulcanico situato all'interno di un bacino di retro-arco 'relitto' di una precedente fase espansiva e la sua formazione segnerebbe quindi la transizione tra una fase distensiva e una compressiva del bacino tirrenico.

Fonte: Salvatore Passaro, Istituto per l'ambiente marino costiero, Napoli', tel. 081/5423831 , email salvatore.passaro@cnr.it - Mario Sprovieri, Istituto per l'ambiente marino costiero, Campobello di Mazara

Per saperne di più: ‘The Marsili Ridge (Southern Tyrrhenian Sea, Italy): An island-arc volcanic complex emplaced on a ‘relict’ back-arc basin’, Earth Science Reviews vol.116,2013,85–94

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