Focus: Terremoto in Giappone

L'onda d'urto sulle assicurazioni

macerie
di P.V.

In Giappone, nelle prefetture coinvolte dalla catastrofe, esistono oltre tre milioni di polizze contro il sisma, con percentuali di assicurazione fino al 67%. Edilizia residenziale e suppellettili sono coperte per circa 186 miliardi di euro, incendi esclusi. Si può prevedere un impatto per il comparto analogo o superiore a quello dell'uragano Kathrina, costato ai riassicuratori oltre 40 miliardi di dollari

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L'entità della catastrofe che ha colpito il Giappone non è ancora esattamente calcolabile dal punto di vista assicurativo, poiché il terremoto ha interessato un'ampia quantità di settori: industria, immobili, aviazione, raffinerie, danni a persone, ecc. Ma se i riassicuratori mondiali hanno sborsato oltre 40 miliardi di dollari in occasione dell'uragano Kathrina, si pensa che la conta dei danni in Giappone possa essere egualmente ingente, se non addirittura superiore.

"In Giappone, uno dei paesi a più alto rischio sismico del mondo, esiste un numero considerevole di polizze contro il sisma stipulate da assicuratori privati: 12.275.087, delle quali 3.043.348, pari al 24,79%, proprio nelle prefetture maggiormente coinvolte dalla catastrofe (Miyagi, Fukushima, Chiba, Iwate e parte di Tokyo)", spiega Antonio Coviello, dell'Istituto di ricerca sulle attività terziarie (Irat) del Cnr e docente di Marketing assicurativo alla II Università di Napoli. "Sempre secondo i dati della Non-Life Insurance Rating Organization of Japan la prefettura di Miyagi, quella maggiormente colpita, registra il tasso di assicurazione contro i terremoti più alto fra le prefetture coinvolte, pari al 67%, contro una media nazionale del 46,5%".

"Da una nostra elaborazione dei dati", aggiunge Giovanni Di Trapani dell'Irat-Cnr, "queste prefetture risultano aver assicurato l'edilizia residenziale e relativi suppellettili contro i danni da terremoto per complessivi 25.116.983 yen (pari a circa 186 miliardi di euro), che rappresentano circa il 20% del totale assicurato, 102.734.488 yen (761 mld. di euro circa), una quota corrispondente a quella della popolazione residente in loco, il 19,39% pari a 24.723.000 abitanti. Le polizze stipulate prevedono, secondo dati della Jaee-Japan Association for Eathquake Engineering, un massimale di circa 370mila euro per edificio e 74mila euro per beni personali. Va precisato che gli incendi provocati dal terremoto sono esclusi dalla garanzia rendendo di fatto obbligatorio, in un paese dove l'edilizia in legno è ancora molto diffusa, anche questa copertura".

In Giappone esistono due tipi di assicurazione: "Quella su immobili residenziali (abitazioni ma anche negozi, uffici, ecc) e suppellettili, stipulata da società private e inserite nel regime di riassicurazione del governo. L'assicurazione su edifici commerciali e di business, invece, dipende in gran parte dai mercati della riassicurazione", conclude Coviello. "Il sistema, che si fonda su un sistema di stretta cooperazione tra imprese private di assicurazione non-vita e governo, è nato con il grave sisma di Nigata del 1964, ha già affrontato il terremoto del 1995 (Hyogoken-Nanbu) e ora si troverà ad affrontare la nuova crisi del 2011".

P.V.

Fonte: Antonio Coviello, Istituto di ricerche sulle attività terziarie, Napoli, tel. 081/2470964 , email a.coviello@irat.cnr.it -