“Avanzava settembre” (Helicon), ultimo libro di Ester Cecere, ricercatrice dell'Istituto di biologia marina del Consiglio nazionale delle ricerche, è un corposo volume di poesie che raccoglie questioni e interrogativi, una riflessione sulla precarietà dell'esistenza. E settembre è il mese della meditazione per eccellenza. “Il redde rationem, i melanconici sguardi ai simboli di precarietà e finitezza. Forse proprio il tempo che più si avvicina alla vita, al suo percorso fatto di interrogativi e dubbiosi ripiegamenti. Il mese della quiete dopo le abbuffate di sole e di cromie. Ora tutto è placato, tutto è leggero, tutto è vicino ad una fine che tanto ci parla di ultimazione. E questo è un po' il fil rouge dell'intera opera”, scrive Nazario Pardini nella prefazione. “Ogni tracciato di ciò che contorna la scrittrice è motivo di rielaborazione, di compenetrazione, di analisi. Vede, osserva, immagazzina, medita e trasferisce sul foglio con l'energia che la contraddistingue la sua poesia, fatta di sentimento, di inclusione; e lo si capisce subito dai suoi versi che, espressione di vicende reali, si ampliano o si abbreviano a seconda dei comandi dello spirito”.
Ricorre una malinconia autunnale, ricorre il pensiero della morte, rappresentato nella lirica intitolata “La colomba”. Non mancano poesie sul mare, tema caro alla Cecere per la sua attività di ricerca. “Il mare è il mio liquido amniotico”, così lo definisce l'autrice nei suoi versi. “Come la marea dalla luna evocata, lenta sale la malinconia. Inesorabile, il presente sommerge dalla sabbia le sue impronte cancellando. Da profondità oscure, in superficie frammenti riporta. Impercettibile poi cala e furtiva si ritira l'onda. Rami di corallo rosso d'amore, di conchiglie schegge taglienti, cuscini di morbide alghe, sulla rena abbandona. Scampoli d'una vita dal mare restituiti”.
Il libro rappresenta per la Cecere la raccolta della maturità: “Ho da poco compiuto 62 anni, ho già vissuto gran parte della mia vita e, posso, quindi, fare un bilancio. Le poesie sono ispirate dalle seguenti domande: La mia vita è stata come la immaginavo? Ho avuto delusioni? Ho dei rimpianti? Quanto contano ancora per me le persone scomparse? Quanto sono importanti e determinanti i miei figli? E l'amore? La dedica alla mia famiglia, che è stata, che è e che sarà suggerisce che il tema portante è quello della famiglia, per me fulcro e perno della vita. Ovviamente, non manca qualche lirica ispirata da alcuni accadimenti che hanno scosso la mia sensibilità”. In conclusione, questi versi sono nati dalla stessa sensibilità che guida l'autrice nella sua attività professionale, dalla capacità di gioire nell'osservare il mondo, di indagare la natura senza smettere di stupirsi.
titolo: Avanzava settembre
categoria: Narrativa
autore/i: Cecere Ester
editore: Helicon
pagine: 130
prezzo: € 12.00