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Un viaggio sui generis, attraverso abitudini e comportamenti degli italiani rispetto all'ambiente: che peso ha sull'ecosistema la nostra quotidianità in termini di attenzione e cura? Nelle pagine del suo nuovo libro, ‘Puliamo il futuro', il giornalista e scrittore Aldo Forbice ripercorre trent'anni di cultura ambientale del nostro Paese: dalla diossina di Seveso a Chernobyl, dal Protocollo di Kyoto fino alla Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici. Mostrando come e se, nel corso del tempo e della storia, si siano evoluti i comportamenti degli italiani nei confronti della tutela dell'habitat e della sostenibilità.
"Il tempo in cui i politici e l'opinione pubblica potevano immaginare i cambiamenti climatici come un problema del futuro, è scaduto", scrive l'autore nel prologo: "Si tratta di una minaccia alla sopravvivenza e al godimento dei diritti umani. Se non lo affrontiamo nessuno vivrà in modo sicuro".
L'Italia, nonostante i limiti e la nostra arretratezza in materia di energie pulite, lascia intravedere alcuni spiragli per il futuro. Fondamentale, però, è l'impegno e la collaborazione di tutti: semplici cittadini, politici, sindacalisti o imprenditori.
"Un ‘futuro pulito' - sottolinea Forbice nell'introduzione - dipenderà certo dalle grandi scelte che dovranno fare tutti i Paesi del mondo, a cominciare da quelli maggiormente industrializzati (Stati Uniti, Europa, Giappone e poi Cina, India Brasile), ma anche dalle piccole scelte quotidiane di ciascuno di noi".
Tra i vari contributi presenti nel testo, la prefazione di Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, e le postfazioni di Gianni Alemanno, sindaco di Roma, di Ermete Realacci, fondatore e presidente onorario di Legambiente e di Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel Spa.
Gaia Rovelli
titolo: Puliamo il futuro
categoria: Saggi
autore/i: Forbice Aldo
editore: Guerini e Associati
pagine: 198
prezzo: € 18.50