L'altra ricerca

I giovani 'votano' la sfiducia

giovani
di Rosanna Dassisti

Il 56% dei ragazzi (italiani e stranieri di seconda generazione) intervistati a Roma crede che il nostro Paese non offra concrete opportunità per realizzare il proprio futuro. E il 15,9% pensa di andare a vivere all'estero

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A Roma, il 56% dei giovani (italiani e stranieri di seconda generazione) pensa che il nostro Paese non offra concrete opportunità per realizzare il proprio futuro, il 15,9% medita anche di andare a vivere all'estero. Il 48% si dice invece ottimista, affermando che anche con piccoli gesti si possono ottenere buoni risultati, di contro il 19,7% non crede che il proprio contributo possa essere utile a rendere migliore il mondo. Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine 'Cittadinanza e giovani', condotta dall'associazione Makenoise.

La presentazione della ricerca si è tenuta nell'ambito della manifestazione 'I futuri cittadini di Roma capitale', promossa dall'assessorato alla Cultura e alla comunicazione del Comune e a cura di Ies Onlus. Secondo i dati rilevati, l'ampia maggioranza dei ragazzi (86,9%) è convinta che Roma sia un bene da salvaguardare e valorizzare, mentre solo una ristretta minoranza del 2,8% è convinta del contrario e il rimanente 10,3% risponde che la città va protetta e valorizzata in parte. Il 60,7% del campione sarebbe abbastanza contento di ricevere a scuola insegnamenti utili a tutelare l'ambiente, il 29,7% ne sarebbe entusiasta, mentre il 9,7% è indifferente.

Altri dati significativi riguardano  il volontariato: la percentuale degli intervistati che dedica il proprio tempo con costanza a tale attività è solo del 5,8%, mentre la maggior parte, il 73,9%, non vi si dedica mai e il 20,3% fa volontariato saltuariamente. La ricerca ha infine evidenziato che la maggioranza dei giovani (80%) si considera informata sui fatti di attualità e che il principale mezzo attraverso il quale si aggiorna è la televisione (38,8%) seguita da internet (17,1%).

"Dall'indagine presentata",  commenta Roberta Angelilli, vice presidente del Parlamento Europeo, "emerge una percentuale piuttosto elevata di giovani sfiduciati. Ma il primo fondamentale diritto dei giovani è sognare, per questo le istituzioni hanno il dovere di investire sulle nuove generazioni, non solo a livello economico, ma infondendo in loro questo sentimento fondamentale per poter costruire il futuro".

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