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Il nuovo braccio robotico s'ispira a Leonardo

Soft Robotics
di Marina Landolfi

Messo a punto da un team di ricercatori del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica dell'Università di Trento, è ispirato alla catapulta di Leonardo da Vinci. I risultati aprono a nuove possibilità nell'ambito della soft robotics

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Un gruppo di ricercatori italiani del laboratorio Erc Instabilities dell'Università degli studi di Trento ha sviluppato un modello meccanico per descrivere il comportamento di bracci robotici flessibili. Il sistema agisce in modi diversi e inaspettati al variare dell'entità del carico che il braccio deve sollevare, passando dal 'compasso elastico' al comportamento dinamico della catapulta elastica concepita da Leonardo da Vinci.

La ricerca trae ispirazione da quest'ultima: Leonardo intuì la possibilità di sfruttare l'energia potenziale elastica intrinseca di cui è dotato qualsiasi corpo rigido. La catapulta elastica migliorò il lancio dell'oggetto, rispetto alle catapulte convenzionali, non in grado di inflettersi.

Ingegneria ambientale e meccanica

I risultati dello studio dei ricercatori di Trento consentono nuove applicazioni nell'ambito della soft robotics, settore interdisciplinare che si occupa di automi costruiti con materiali morbidi e deformabili, in grado di interagire con gli esseri umani e l'ambiente circostante, che trovano impiego nella medicina, dalla diagnostica alla chirurgia, o in ambito sportivo, per ottimizzare le performance del salto con l'asta.

La ricerca, coordinata da Davide Bigoni, docente di Scienza delle costruzioni del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica, è stata pubblicata su 'Proceedings of the Royal Society A', dedicata alle scienze matematiche, fisiche e ingegneristiche.

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