Uva e castagne... Questa è la stagione
Sapori unici in frutti dai colori meno sgargianti di quelli estivi, ma non per questo meno ricchi di micronutrienti utili per seguire un'alimentazione sana
Fichi, uva, melograno, kaki e castagne, questi i frutti tipici dell'autunno. In attesa di mele, pere e clementine che ci accompagneranno per quasi tutto l'inverno. Prodotti con caratteristiche nutrizionali peculiari che si ritrovano anche nelle verdure autunnali (cavoli, broccoli, spinaci e zucca) ricchi di minerali quali calcio, ferro e magnesio necessari, per il benessere dell'organismo e - specialmente quelle a foglia verde di acido folico fondamentale per le donne in gravidanza.
Tra gli alimenti caratteristici dell'autunno, "prendiamo in esame l'uva e le castagne, la cui disponibilità è limitata a questo periodo dell'anno". "Da un punto di vista nutrizionale, la composizione dell'uva in macronutrienti è relativamente semplice: acqua, carboidrati e zuccheri semplici, con un apporto energetico di circa 60 kcal ogni 100 grammi", spiega Marika Dello Russo dell'Istituto di scienze dell'alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino
"Importante anche il contenuto in micronutrienti che si trovano nella buccia del frutto, in particolare dell'uva nera, ricca di sostanze antiossidanti quali la quercetina e il resveratrolo, oggetto di numerosi studi per i possibili benefici sullo stato di salute e per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative".
Altra regina della stagione autunnale è la castagna, "Ricca in carboidrati prevalentemente complessi (amido in particolare)", aggiunge Dello Russo, "fornisce un apporto energetico adeguato - poco meno di 200 kcal ogni 100 grammi di parte edibile - inferiore a quello di altri tipi di frutta secca, in genere più ricchi in grassi. La castagna poi è molto ricca in potassio (circa 500 mg/100 g), di fondamentale importanza per il buon funzionamento dell'organismo umano".
Da tempo si lavora al miglioramento delle tecnologie per conservare più a lungo le castagne e allargarne il mercato. "Tra l'altro", sottolinea la nutrizionista, "dalla sua lavorazione si ottiene una preziosa farina, già utilizzata per la produzione di dolci e che per le sue caratteristiche potrebbe essere destinata alla preparazione di alimenti per celiaci".
Rita Lena
Fonte: Marika Dello Russo , Istituto di scienza dell'alimentazione, Avellino, tel. 0825/299113, email m.dellorusso@libero.it