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I mondiali sono arrivati. Trentadue giorni di sorrisi e lacrime per i tifosi italiani. Ma come vivono le partite delle loro squadre i milioni di immigrati nel nostro Paese?
Un interessante studio di Barbara Fiorentini, bibliotecaria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, pubblicato sul sito dell'Ufficio Divulgazione e relazioni istituzionali del Cnr (http://www.dialoghi.cnr.it), in occasione del secondo appuntamento dei Dialoghi in biblioteca dal titolo "Identità nella transizione", illumina lo scenario della stampa edita da e per gli stranieri residenti in Italia.
A colpire, il fatto che tra i periodici più diffusi compaia "Afrofootball", con le sue 28.000 copie, "un mensile africano", spiega la Fiorentini, "dedicato esclusivamente al calcio, in vendita nei principali punti d'incontro delle comunità francofone e anglofone su tutto il territorio italiano".
In un ideale campionato della stampa giocato tra le varie aree di provenienza degli immigrati in Italia è la stampa dei paesi arabi ad aggiudicarsi il primato, con 8 pubblicazioni periodiche per un totale di 93.000 copie distribuite in Italia. Al secondo posto troviamo proprio l'Africa con 78.000 copie e periodici come Africa News: "Nato nel 2002", prosegue la bibliotecaria, "è un mensile d'informazione dedicato alle comunità dell'Africa subsahariana", o Echo News, "mensile di cronaca dedicato alla comunità africana anglofone, venduto a 2,20 euro nei principali centri d'incontro della comunità nigeriana in Italia ma anche nelle maggiori città della Nigeria".
Segue al terzo posto l'Est Europa, con 6 riviste e tiratura complessiva di circa 57.000 copie; poi 53.000 copie per i 6 mensili di approfondimento dell'America Latina e al quinto e al sesto posto troviamo l'India e la Cina, rispettivamente con 34.000 e 23.000 copie distribuite.
"La distribuzione della stampa", conclude Barbara Fiorentini, "avviene tenendo conto di una mappatura continuamente aggiornata dei punti di incontro delle comunità straniere in Italia. In modo particolare le modalità di distribuzione sono due, con il 70% di distribuzione free-press e un restante 30% venduto nelle edicole".
In un clima di interculturalità diffuso, la possibilità di leggere notizie provenienti dal proprio paese d'origine e nella propria lingua dà una mano a chiunque voglia tenersi aggiornato, sentendosi, anche se per il breve tempo di una lettura, a casa propria.
Riccardo Cilluffo
Fonte: Barbara Fiorentini, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza , email barbara.fiorentini.googlepages.com -