Il percorso espositivo propone attività interattive e multisensoriali sulla storia e la tecnologia del medico di base, tra passato, presente e futuro, attraverso video, foto, interviste, documenti e reperti storici. Gli approfondimenti dei vari temi sul corpo umano sono adatti a tutti, con attività previste per le scuole: dalla nascita e lo sviluppo della ricerca scientifica del 1500 alle scienze mediche moderne, dal funzionamento del corpo fino al “Teatro anatomico moderno”, in cui si proiettano lezioni di anatomia e fisiologia, su un modello di corpo umano di otto metri. “Chi visiterà la mostra vedrà una sezione dedicata alla vaccinazione contro il vaiolo”, spiega Giovanni Silvano, direttore del Centro di storia della medicina dell'Università di Padova. “Anche allora c'era molta difficoltà ad avvicinarsi alla vaccinazione. E i parroci, che avevano molta autorevolezza, spingevano la gente a farlo”.
In età medievale e moderna il medico curava i pazienti che non potevano farlo in modo autonomo; con la legge Pagliani-Crispi del 1888 ogni Comune del Regno d’Italia assunse e pagò i medici detti "condotti" per assistere gratuitamente i poveri, istruendoli anche sui principi base dell’igiene contro le epidemie, soprattutto la malaria. Durante il Regime, il medico condotto diventa della mutua, convenzionato con le casse mutue che assistono i lavoratori, fino agli anni del boom economico del secondo dopoguerra. Nel 1978 la legge 833 istituisce la sanità pubblica con il Servizio sanitario nazionale (Ssn) per garantire a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie, in convenzione con il nuovo medico di medicina generale.