Vita Cnr

Caddy, il robot amico dei sub

Il gruppo di ricerca di Caddy
di Francesca Gorini

L’Istituto per i sistemi intelligenti e l’automazione del Cnr partecipa a un progetto europeo di robotica marina finalizzato alla realizzazione di un sistema che contribuirà a rendere più sicure immersioni e attività subacquee

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Coloro che svolgono attività subacquea - da semplici immersioni ricreative a spedizioni tecnico-professionali - si trovano spesso a operare in ambienti rischiosi e con scarse possibilità di essere monitorati. Un piccolo imprevisto o una disattenzione possono avere conseguenze fatali, anche se ci si immerge in coppia. Migliorare le condizioni di sicurezza e la capacità di lavoro dei subacquei è l’obiettivo di 'Caddy’ (Cognitive Autonomous Diving Buddy). Il progetto europeo, a cui partecipa l’Istituto per i sistemi intelligenti e l’automazione (Issia) del Cnr, mira alla realizzazione di un sistema robotico che possa assistere i sub durante le immersioni e cooperare con loro, mantenendo nello stesso tempo attiva la comunicazione con la superficie. 

“È un sistema integrato che sfrutta al meglio le capacità cognitive e di apprendimento robotiche”, spiega il direttore dell'Issia-Cnr Massimo Caccia. “Il robot sottomarino, infatti, non si limita a osservare i movimenti del sub al suo fianco, ma è dotato di funzionalità avanzate che lo rendono molto simile a un compagno umano: sa interpretare eventuali segni di panico, disorientamento o malessere fisico, fornisce un supporto operativo in missione, ad esempio caricando particolari equipaggiamenti, illuminando determinate aree o svolgendo compiti che richiedono agilità e precisione di manovra. E può arrivare a 'guidare’ la spedizione in aree difficili o lungo specifici percorsi. La presenza di un secondo dispositivo collocato in superficie in prossimità della zona di immersione, poi, rende possibile uno scambio costante di informazioni con il centro di controllo dell’operazione, riducendo molto i rischi”.

Coordinato dall'Università di Zagabria, il progetto riunisce partner da Croazia, Portogallo, Germania, Inghilterra, Austria e Malta. Il contributo dell’Italia riguarda in particolare lo sviluppo di sistemi robotici sottomarini in grado di navigare e manovrare autonomamente, e la messa a punto di un linguaggio di comunicazione tra subacqueo e dispositivi, basato sul riconoscimento dei gesti che comunemente vengono impiegati durante le immersioni. Quest’ultima parte è realizzata con il contributo dell'unità di Genova dell'Istituto di linguistica computazionale (Ilc) del Cnr.

“Abbiamo appena concluso un kick-off meeting del progetto a Zagabria, in cui è stato discusso, tra l'altro, il coinvolgimento operativo di Caddy nell'ambito di una spedizione archeologica sottomarina”, spiega Marco Bibuli dell’Issia-Cnr. “Il robot guiderà il sub al sito di interesse, osserverà le sue condizioni durante le operazioni, ed eseguirà compiti che richiedono ripetitività e precisione di manovra, quali l'acquisizione di immagini per costruire una mappa visiva della zona di interesse”.

Fonte: Massimo Caccia, email massimo.caccia@cnr.it 

Immagine stilizzata sub / robot