Vita Cnr

Italia e Sud Africa insieme contro le malattie cardiovascolari

Immagine stilizzata corpo umano
di Diana Tartaglia

Queste patologie rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale, ma anche nei paesi africani. Sul tema, lo scorso 3 novembre a Roma, presso il Cnr, si è svolto il convegno 'Nutrition and pollution: from the heart to the airway’

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Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nei paesi occidentali, ma anche in quelli sudafricani. Diverse però sono le aspettative di vita tra le due popolazioni, come mostrano i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) relativi al 2013: 85 anni e 80 anni, rispettivamente per le donne e gli uomini italiani, 64 anni e 57 anni, rispettivamente, per i sudafricani. Altre discrepanze tra i due paesi si riscontrano a livello di abitudini alimentari. Mentre in Italia, nel decennio 1998-2008, meno del 30% delle donne erano affette da obesità, nella Repubblica del Sud Africa (Rsa) la metà erano obese.

Partendo da questa premessa e con l’obiettivo di ridurre il gap tra le due nazioni, il 3 novembre, presso la sala Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, si è tenuto il convegno 'Nutrition and pollution: from the heart to the airway’, promosso dal Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr in collaborazione con la Società italiana diffusione endoscopia e ridottinvasività operativa (Sidero), l’Ambasciata in Italia del Sud Africa e strutture ospedaliere di Pretoria. “L’iniziativa è nata con l’intento di mettere a confronto il nostro Paese con quello sudafricano su aspetti quali l’alimentazione, l’inquinamento, la diagnostica cardiovascolare, la chirurgia mini-invasiva e le possibilità e le prospettive della telemedicina”, spiega Roberto Volpe del Spp-Cnr.

L’iniziativa vuole anche fungere da apripista a progetti di formazione. Durante una tavola rotonda i direttori dei Dipartimenti del Cnr che hanno partecipato all’incontro hanno illustrato le attività delle strutture, così da avviare contatti con i colleghi sudafricani e sviluppare progetti bilaterali di addestramento di medici e dietisti sudafricani sui temi della nutrizione, della diagnostica cardiovascolare con strumenti portatili (ecocardiogrammi, ecocolorDoppler) e della telemedicina.

La formazione dei medici sudafricani in Italia sarà garantita grazie alla collaborazione dei docenti universitari delle Società italiane di prevenzione cardiovascolare (Siprec) e arteriosclerosi (Sisa Lazio), oltre che dagli esperti del Cnr. Analoghe iniziative saranno prese dai medici e chirurghi otorinolaringoiatrici e allergologi ospedalieri e universitari romani in collaborazione con le strutture ospedaliere e universitarie sudafricane, per trattare e prevenire con più efficacia disturbi delle vie respiratorie legati all’inquinamento.

Obiettivo finale è organizzare campagne di educazione e screening nelle zone rurali della Rsa. “Il nostro intento è far sì che questi progetti servano da pilota per analoghe iniziative da esportare in altri paesi africani”, riferisce Nomatemba Tambo, ambasciatrice sudafricana in Italia. “In tal modo, potremmo confermare quello che scrisse, sulla copertina del libro '50 consigli di cuore’ Christian Barnard, il primo cardiochirurgo a eseguire un trapianto di cuore nel 1967: “Se mi fossi occupato prima di prevenzione, invece di salvare la vita a 150 persone, avrei potuto salvare la vita a 150 milioni di persone’, conclude Volpe.

 

Fonte: Roberto Volpe, Sevizio prevenzione e protezione del Cnr, Roma, tel. 06/49937630 , email roberto.volpe@cnr.it