Vita Cnr

A spasso nel passato con 'Hermes Virtual Tour'

Locandina Hermes Virtual Tour
di Francesca Gorini

L’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr di Roma ha contribuito a realizzare una app che permette di visitare virtualmente importanti monumenti e siti archeologici dell’Italia e del mondo, scoprendone i segreti grazie a tecnologie semantiche e di realtà aumentata 

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Un selfie accanto al Colosseo come appariva 2000 anni fa o tra le piramidi di Luxor in Egitto. È la nuova frontiera del turismo culturale nell’era 2.0, resa possibile da 'Hermes Virtual Tour’, app per tablet e smartphone realizzata anche grazie al contributo dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr di Roma. Disponibile gratuitamente su AppStore e Google Play, permette di visitare virtualmente, con un’accuratezza di dettagli e informazioni mai raggiunta prima, importanti monumenti architettonici e archeologici del passato: dal Partenone di Atene all’antica Roma, dalla Valle dei Templi di Agrigento a palazzi e opere più recenti, come la Torre di Pisa, Piazza San Marco a Venezia, il Palazzo Ribeira di Lisbona.

“L'idea è nata due anni fa con l'obiettivo di rendere più attraente l'esperienza turistica e di valorizzare il patrimonio artistico, spettacolarizzando i suoi contenuti”, spiega Aldo Gangemi dell’Istc-Cnr. “Il punto di forza di questa applicazione è la 'realtà aumentata’, che permette di arricchire la percezione sensoriale umana mediante informazioni manipolate elettronicamente. Si parte dal riconoscimento dell'immagine del luogo o della posizione geografica, questa attiva la visualizzazione dei 'Poi’ (Point Of Interest), che permette all'utente di navigare all'interno di siti ricostruiti in 3D come se si trovasse in un videogame. La navigazione è resa interessante da informazioni contestuali sui 'Poi’, reperite dinamicamente tramite l’utilizzo di Linked Open Data, i dati aperti in molte lingue e provenienti da istituzioni diverse e collegati attraverso relazioni semantiche”.

L’applicazione, realizzata dal Laboratorio di tecnologie semantiche dell’Istc-Cnr con la società aCrm Net e la sezione Utict dell’Enea, può essere utilizzata con un semplice joypad. “In tal modo l’utente può filtrare le informazioni con un’analisi semantica delle proprie preferenze, sia sul posto che da remoto, sovrapponendo il sito ricostruito in 3D alla realtà che ha di fronte”, prosegue Gangemi. “A questo punto è possibile navigare al suo interno, scattare foto e condividerle sui social network, osservarne i dettagli, ascoltare l'audio guida in molte lingue differenti - inglese, francese, russo, giapponese, italiano e spagnolo, a breve in tedesco, cinese e portoghese - nonché visitare luoghi ormai scomparsi attraverso un semplice click”.

Lo smartphone si trasforma così in un museo a portata di mano, offrendo immagini ed emozioni con l’immediatezza tipica del mondo 'mobile’. “Vorremmo introdurre questa nuova formula comunicativa non solo nel mondo del turismo e della cultura, ma anche in quello scolastico, in modo da rendere più coinvolgente e interattivo lo studio del patrimonio artistico da parte dei più giovani”, conclude Aldo Gangemi.

Martina Sangiovanni

Fonte: Aldo Gangemi, Semantic Technology Lab, ISTC-CNR, tel. 06/44161535 , email aldo.gangemi@cnr.it - Andrea Nuzzolese, Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, Roma , email andrea.nuzzolese@istc.cnr.it

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