Anniversari in Rete
Il mondo digitale celebra i trenta anni del World Wide Web, la rete creata al Cern di Ginevra dal fisico britannico Tim Berners-Lee per favorire la condivisione delle informazioni tra i ricercatori. Un'innovazione che ha cambiato le nostre vite. Ricorrono anche i cinquanta anni del primo corso di informatica in Italia, tenuto all'Università di Pisa su indicazione di Enrico Fermi
Lo scorso marzo il World Wide Web, il sistema che ha rivoluzionato la comunicazione nel mondo e che oggi ha più di un miliardo di siti, ha festeggiato i 30 anni. Il servizio, ideato dallo scienziato Tim Berners-Lee dello European Organization for Nuclear Research (Cern) di Ginevra per gestire grandi quantità di informazioni, che sfruttò un sistema già usato dal governo statunitense, permette di visualizzare e trasferire dati, usando Internet, indirizzi url e link. Inizialmente il progetto presentato dal fisico britannico serviva a rendere più agevole la distribuzione dei dati degli esperimenti dei 17mila ricercatori del Cern. In poco tempo vennero collegati fra loro più testi in tanti computer in Rete nel mondo, e venne creato il primo browser, il programma per sfogliare le pagine del Web che dal 1993 il Cern ha messo a disposizione di tutti. La prima pagina venne pubblicata nel 1991 all'indirizzo http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html: il primo server era ospitato sul computer di Berners-Lee, un NeXT su cui fu messa un'etichetta che diceva “Non spegnete, è un server!”.
La Rete è sempre più accessibile e interattiva ma, secondo Tim Berners-Lee, ha anche problemi legati alla privacy e alla sicurezza degli utenti, superabili con una piattaforma più attenta al privato dei cibernauti e al fenomeno delle fake news. Per questo motivo lo studioso ha lanciato due progetti per ri-decentralizzare il Web: il primo si rivolge alle società della Silicon Valley per il rispetto della privacy sui dati a sostegno dell'umanità; l'altro è una nuova piattaforma che si chiama Solid, che permette agli utenti di controllare i propri dati, evitando che a farlo siano le aziende.
Una ricerca condotta da Cisco su 11 mila persone nella regione Emea (Europe, Middle East e Africa), di cui circa 1.000 in Italia, racconta l'impatto della Rete sulla nostra vita. Per oltre il 50% degli italiani Internet ha aumentato la produttività e per il 41% ha il merito di aver connesso di più le persone. Per il futuro, il 44% lo vede come strumento per creare uguaglianza nella società, e solo il 37% ritiene che non ne saprebbe più vivere senza.
L'altro anniversario nel mondo digitale riguarda i 50 anni dall'istituzione del primo corso di laurea in Informatica all'Università di Pisa, che permise al nostro Paese di entrare a pieno titolo nella rivoluzione informatica. A contribuire alla realizzazione di questo corso fu la costruzione del primo computer italiano, la Calcolatrice elettronica pisana (Cep), su suggerimento di Enrico Fermi nel 1961. Su questa scia, nel 1969 nacque il Centro di calcolo elettronico nazionale (Cnuce), confluito poi nel Consiglio nazionale delle ricerche. E sempre dall'ateneo pisano, nel 1986 è partita la prima connessione a Internet d'Italia. L'Università di Pisa per l'occasione ha organizzato 'Informatica50', ciclo di incontri ed eventi che nel corso dell'anno proporrà attività dedicate ai tre temi che richiamano alla struttura classica del computer: memoria, per ricostruire, con una mostra, storie e ricordi dei primi laureati; elaborazione, per delineare gli scenari futuri della ricerca informatica; comunicazione, dedicata alla società digitale, compresi i rapporti tra informatica e vita quotidiana.