Acqua alta si rifà il look
La piattaforma oceanografica installata dal Cnr nel 1970 al largo di Venezia intensifica servizi e attività di ricerca in campo ambientale e necessita di lavori di restauro. La struttura sarà troncata e trasportata in cantiere a Chioggia
Partono a giugno i lavori di ristrutturazione di 'Acqua alta', la piattaforma oceanografica del Cnr installata dal 1970 al largo delle coste di Venezia e diventata, nel corso di oltre 40 anni di attività, punto di riferimento per le ricerche che riguardano le scienze marine e l'oceanografia, il monitoraggio dello stato di salute delle acque, la meteorologia, oltre che l'acquisizione di una fra le serie storiche di misure direzionali d'onda più lunghe al mondo. Un'operazione complessa, che comporterà il trasporto della parte superiore della struttura dal mare a un cantiere di Chioggia, quindi il rinforzo delle sottostrutture che sostengono la torre.
“La piattaforma è articolata in una struttura reticolare immersa installata su un fondale a 16 metri di profondità mediante quattro pali in acciaio, e in una sovrastruttura metallica che ospita la strumentazione scientifica, il modulo alloggi, la sala generatori/batterie e vari impianti di servizio”, spiega Mauro Sclavo dell'Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr, coordinatore del progetto. “Oltre al consolidamento e alla pulizia della parte immersa, le operazioni prevedono un completo rifacimento della piattaforma, che sarà migliorata sotto il profilo delle dotazioni infrastrutturali e sopraelevata al fine di limitare i danni causati dalle mareggiate. Per questo è necessario tagliare la struttura all'altezza di 4 metri dal livello del mare e trasportarla in cantiere, dove rimarrà per 90 giorni”.
Utilizzata come base offshore per attività di ricerca nei campi dell'oceanografia fisica e della biologia in ambito marino, oltre che come punto di appoggio per strumentazione e apparecchiature scientifiche, 'Acqua alta' è gestita dall'Ismar-Cnr ed è l'unica piattaforma al mondo operativa in mare aperto che permetta la prolungata permanenza a bordo di ricercatori e tecnici durante le campagne di misura e con qualsiasi condizione meteo-marina. Equipaggiata con tecnologie d'avanguardia, permette di fornire in continuo dati sullo stato del mare e della colonna d'acqua.
“Oggi la piattaforma fornisce monitora il flusso delle maree, trasmette con un certo anticipo i dati su onde e correnti a soggetti istituzionali e di ricerca interessati e rappresenta un punto di riferimento anche in campo meteorologico, grazie agli studi sulle turbolenze atmosferiche e le interazioni tra deposizioni atmosferiche e ambiente marino. Da alcuni anni, inoltre, dispone di varie webcam accessibili dal sito dell'Istituto”, prosegue il ricercatore. “Il refitting permetterà di ampliare ulteriormente lo spettro di competenze e servizi in quanto il progetto prevede la razionalizzazione e il potenziamento degli impianti tecnologici di supporto all'attività scientifica, confermando le sinergie già in atto e offrendo ulteriori opportunità di collaborazione con i soggetti interessati all'acquisizione di dati e misure presso la piattaforma Acqua alta'”.
Ricorrendo quest'anno i 50 anni della storica alluvione che colpì Venezia il 4 novembre 1966, tale intervento si inserisce in un quadro più ampio di iniziative di cui Ismar-Cnr intende farsi promotore nell'immediato futuro, per una migliore divulgazione alla comunità locale e alle istituzioni dell'attività che l'ente svolge nell'ambito delle scienze marine.
Fonte: Angela Pomaro, Istituto di scienze marine, Venezia , email angela.pomaro@ve.ismar.cnr.it - Mauro Sclavo, Istituto di scienze marine, Venezia, tel. 041/2407951 , email mauro.sclavo@ve.ismar.cnr.it