Dagli scarti la pellicola 'eco' che protegge il cibo
Gli innovativi film edibili, composti da pectina e chitosano, sono ricavati da bucce di arancia e gusci di gamberetti. Salvatore Raccuia dell'Isafom-Cnr illustra le potenzialità di questa tecnologia a 'Bio Energy Italy', l'evento dedicato alla bioeconomia in programma ad aprile a Cremona
Edibili, ecologiche e totalmente biodegradabili, le pellicole che permetteranno di conservare più a lungo e meglio gli alimenti saranno ricavate da sottoprodotti organici dell'industria alimentare, come la pectina estratta dalle bucce d'arancia o il chitosano presente nei gusci di gamberetti.
La tecnologia ha trovato applicazione nell'ambito del progetto Pon 'Pectine' coordinato dal Dipartimento bio agroalimentare (Disba) del Cnr, che ha visto la partecipazione dell'Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom) del Cnr di Catania in collaborazione con Pmi siciliane. Il progetto ha portato alla realizzazione e alla sperimentazione di innovativi film edibili, composti da pectina e oli essenziali ricavati dagli scarti della lavorazione delle arance e da chitosano ottenuto dal guscio dei gamberetti prodotti in allevamento. La ricerca sarà presentata a 'Bio Energy Italy', evento annuale dedicato ai temi della chimica verde e della bioeconomia, in programma dal 20 al 22 aprile a Cremona.
“Abbiamo lavorato su due prodotti di nicchia dell'agricoltura mediterranea come il carciofo e il fico d'India; oltre a rappresentare due tipicità del nostro territorio, entrambi richiedono una certa lavorazione per poter essere consumati, elemento che li ha resi particolarmente adatti a sperimentare le pellicole”, spiega Salvatore Raccuia dell'Isafom-Cnr, responsabile del progetto di ricerca. “Opportunamente processati, cuori di carciofo e frutti di fico d'India sono stati trattati rispettivamente con film di pectina e chitosano, totalmente invisibili e insapore, quindi confezionati in vaschette di pronto uso e messi in commercio come prodotto biologico fresco. Al progetto ha collaborato un'azienda siciliana con la quale è stato realizzato un impianto pilota. I risultati sono stati sorprendenti: le pellicole hanno garantito la perfetta conservazione del prodotto fino a 12 giorni nel caso del fico d'India e fino a 24-28 giorni per i carciofi, conservati a 4°C di temperatura. Inoltre, chitosano e pectina sono molecole dalle proprietà antifungine e hanno la capacità di 'trasportare' sostanze funzionali biologicamente attive su cui sono in corso ulteriori ricerche, a tutto vantaggio dei consumatori”, aggiunge il ricercatore.
L'applicazione ha notevoli implicazioni anche sul fronte economico-ambientale: i film edibili escludono il ricorso a fonti fossili e rappresentano un esempio di riutilizzo di materiale proveniente da scarti di lavorazione. “La pectina si ottiene per il 98% dalla buccia delle arance e solo in Sicilia se ne produce il 5% del totale a livello mondiale. Un dato che apre prospettive interessanti dal punto di vista economico”, prosegue Raccuia. “Investire sulla lavorazione di sottoprodotti di origine alimentare, come arance, bucce di mele o funghi contenenti chitosano, può rappresentare un nuovo asse di sviluppo sostenibile per l'economia”.
Fonte: Salvatore Antonino Raccuia, Istituto per i sistemi agricoli e forestali del mediterraneo, Catania, tel. 095/292874 , email salvatore.raccuia@cnr.it