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Mattone in crescita

Foto di mani che si passano chiave
di Antonio Coviello

La casa continua a essere considerata dagli italiani un investimento valido, tanto che, malgrado le conseguenze economiche negative collegate alla pandemia, si registrano un aumento dei prezzi e una buona performance della compravendita. Antonio Covello, economista del Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Cnr, fornisce un quadro della situazione

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La casa (“il mattone”) è considerata dagli italiani il bene rifugio per eccellenza, quello che a prescindere dalla particolare congiuntura economica rappresenta un punto di riferimento assoluto, un investimento a lungo termine e redditizio. Infatti, nonostante la crisi economica dovuta alla pandemia, il mercato immobiliare registra una crescita dei prezzi (per il quarto trimestre consecutivo) e della superficie media compravenduta (nuovo trend dopo il lockdown), mentre migliorano sia l'accesso al credito delle famiglie, sia le prospettive per il prossimo biennio. La performance del mercato immobiliare italiano, anche se è meno brillante rispetto a quanto registrato in Europa (+4,9% l'aumento dei prezzi delle abitazioni nel terzo trimestre secondo Eurostat), è comunque degna di nota, in quanto corroborata da un trend costante di crescita.

Disegno vettoriale di transazione denaro per comprare immobile

Ma chi e quanti sono gli italiani proprietari di casa? A quali fasce economiche appartengono? I numeri più recenti che confermano la peculiarità del mercato del mattone nazionale sono presenti nel rapporto biennale “Gli immobili in Italia” redatto dall'Agenzia delle entrate nel 2019. Su 34.871.821 unità residenziali censite, ben 32.192.053 risultavano possedute da persone fisiche, con una quota pari al 92,3%. In sintesi, la proprietà immobiliare italiana è diffusa e risulta saldamente in mano ai privati (il 92% degli italiani, infatti, ha la casa).

Sempre secondo tale rapporto, il 75,2% delle famiglie (tre su quattro) risiede in una casa di proprietà, con una superficie media pari a 117 mq e  un valore medio di circa 162mila euro (1.385 euro/mq).  In generale, le abitazioni possedute da persone fisiche hanno un valore complessivo (includendo anche le relative pertinenze) di 5.526 miliardi di euro, mentre il valore complessivo del patrimonio abitativo supera i 6.000 miliardi.

Il patrimonio immobiliare residenziale più alto risulta in Lombardia (1.006,2 miliardi), seguito dal Lazio (761,8 miliardi). Nello specifico, a Roma, il valore complessivo delle abitazioni è di 460 miliardi di euro, mentre quello medio per ogni singola abitazione è di 323.000 euro; la superficie media degli immobili è di 103 metri quadrati. Il 71% delle case è utilizzato come abitazione principale. A Milano, invece, le abitazioni sono stimate complessivamente 207,4 miliardi di euro; il valore e la superficie media sono rispettivamente di 88 metri quadrati e 261.000 euro. Per quanto riguarda Napoli, infine, a titolo esemplificativo, le case valgono nel complesso 104,5 miliari di euro; in media, la superficie di un immobile destinato alla casa principale è di 102 metri quadrati e il suo valore è di 239.000 euro.

Quasi il 60% degli immobili di proprietà di persone fisiche in Italia, quindi, è utilizzato come abitazione principale o pertinenza. Gli immobili dati in locazione sono circa 6 milioni (10%) mentre 6,2 milioni (11%) sono quelli lasciati a disposizione. L'immobile, quindi, soprattutto se destinato all'abitazione principale, è ancora considerato un bene prezioso e prioritario per le famiglie italiane.

Secondo un rapporto pubblicato da Banca d'Italia, dei proprietari immobiliari in Italia circa 1.400.000 hanno un reddito superiore a 55 mila euro, e tra di loro 780mila superano anche i 75mila euro. Analizzando i diversi territori italiani, il 50,7% di chi possiede una casa si trova al Nord, mentre il 23,1% al Centro e il 26,2% al Sud e nelle Isole.

Per quanto riguarda i proprietari persone fisiche di case, così come sono emersi dalla dichiarazione dei redditi, essi sono il 63,1% dei cittadini contribuenti. Nel dettaglio, a possedere un immobile sono soprattutto pensionati e lavoratori dipendenti, che rappresentano l'82,5% dei proprietari totali. Il 56% dei cittadini che possiede un'abitazione ha un'età compresa tra i 35 e i 65 anni. I più giovani, al di sotto dei 35 anni, restano piuttosto lontani dal sogno di comprare o di avere una casa propria. Solo il 6% di persone in questa fascia di età, infatti, è proprietaria di un immobile.

Fonte: Antonio Coviello, Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo, tel. 081/2470942 , email a.coviello@iriss.cnr.it -

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