Una scienza tutt'altro che esatta
Una riflessione sulle certezze e le incertezze della medicina, tra interventi di prevenzione, terapie e diagnosi. E dei rapporti talvolta non trasparenti con l'industria
Nel libro “Certezze ed incertezze della medicina” (Raffaello Cortina) Daniel Coen offre al lettore gli strumenti per avvicinarsi a questa scienza in modo più consapevole ed equilibrato. L'autore ci guida in un lungo viaggio, dal salasso alla pratica del riposo post infarto. Avvertendo che “gli elementi che contribuiscono a fare della medicina una scienza tutt'altro che esatta sono almeno tre: l'incompleta comprensione della fisiologia e della patologia umana, la fallibilità dei medici e infine i possibili errori metodologici della ricerca clinica''.
L'autore prosegue ragionando sulla nascita e sull'evoluzione degli studi clinici, sulla loro affidabilità e sulle ragioni per cui possono a volte raggiungere conclusioni scorrette o di scarsa utilità pratica. All'insegna di concetti come il 'bias” ovvero l'errore sistematico, e dell'“effetto placebo”, che contribuiscono al perpetuarsi di false certezze e alla diffusione di trattamenti inutili e inefficaci. Ci introduce allo sviluppo dei cosiddetti Rct, studi clinici controllati e randomizzati che hanno costituito un momento di enorme avanzamento per la ricerca e “restano tutt'oggi uno strumento fondamentale e ineludibile per documentare l'inefficacia dei farmaci e di altre forme di trattamento”. Ed è qui che si apre la critica al mercato che ruota intorno alla medicina, al ruolo crescente dell'industria nella sponsorizzazione, organizzazione ed esecuzione degli Rct. Fino agli episodi di corruzione e di falsificazione dei dati. Una critica che si concentra su come l'eccesso delle informazioni che abbiamo a disposizione abbia portato alla creazione di linee guida che offrono a medici e ricercatori indicazioni di carattere generico.
Segue una seconda parte che tratta dell'incertezza nella diagnosi e dell'accanimento di alcuni pazienti nell'ottenere la certezza totale della presenza o assenza di una specifica malattia attraverso la moltiplicazione degli esami, con “falsi positivi” che inducono ansie e costi ingiustificati. E della prognosi, cioè “della probabilità che una complicazione di malattia (in questo caso una invalidità o la morte) si verifichi in un tempo dato”. Di fronte a questi due aspetti l'autore analizza diversi comportamenti dei medici che spesso non seguono un percorso logico e deduttivo, ma prendono altre strade come quella del “gut feeling”, la sensazione di pancia, o l'“occhio clinico”. Si prosegue con tre storie emblematiche di ipercolesterolemia, di diagnosi precoce e, infine, con le domande ancora aperte sulla pandemia da Coronavirus. La certezza che avevamo riposto negli antibiotici vacilla, mentre ancora oggi le infezioni batteriche e virali costituiscono un grave rischio per la salute, anche nei Paesi con i sistemi sanitari più avanzati. Quello che conta, oggigiorno, è che medici e ricercatori, di fronte a dubbi e incertezze, continuino a formulare nuove ipotesi, a immaginare progetti sperimentali, a trasferire le nuove conoscenze dalla ricerca alla clinica e a identificare nuovi ambiti di possibile miglioramento.
L'ultima parte si focalizza sulla convivenza con l'incertezza dal punto di vista del medico e del paziente. La medicina “tende ad avere una visione della malattia in bianco o nero”. Nel caso del paziente il coinvolgimento nelle decisioni che lo riguardano tempo è un grande alleato. L'excursus termina ritenendo fondamentale la formazione scientifica, in modo da rendere i cittadini siano capaci di valutare le pratiche mediche con metodo critico, e un rapporto di fiducia sempre più trasparente con il proprio medico, che aiuti a distinguere i disturbi minori dai segni potenziali di una malattia grave. Vale a dire che la maggior parte delle incertezze nella pratica clinica richiedono di essere affrontate “con un insieme di strumenti razionali e di capacità relazionali ed emotive”. Questa consapevolezza non deve spingere allo scetticismo, anzi, ma alla continua verifica e all'uso costante della razionalità, una barriera fondamentale contro l'errore.
titolo: L’arte della probabilità
categoria: Saggi
autore/i: Coen Daniele
editore: Raffaello Cortina
pagine: 242
prezzo: € 19.00